Ecco il volto del pedofilo di Milano

Diffusa l'immagine dell'uomo accusato di abusi su una bimba. Polemiche sul web

Paola Fucilieri

Milano Una foto è una foto, vivaddio. E una volta tanto che ce ne sono parecchie, ricavate da un intero, chiarissimo filmato, perché nascondersi dietro un dito e voler parlare politically correct a ogni costo di «identikit» che, fino a prova contraria, non è che un disegno, tra l'altro molto spesso approssimativo? O addirittura fingere di scandalizzarsi per chi «sbatte il mostro in prima pagina» visto che il mostro stavolta c'è davvero. E ha quella precisa faccia, quel viso affilato, quell'andatura dinoccolata dall'ampia falcata, quei capelli radi e rasati, movenze ben precise e addirittura è stato immortalato dagli occhi elettronici delle telecamere mentre camminava accanto alle fioriere e la folla di via Paolo Sarpi subito dopo aver abusato di una bambina di sei anni?

Quindi bando ai dubbi e ai falsi moralismi apparsi ieri sui social sull'opportunità o meno di mostrare al mondo la faccia del maniaco, soprattutto dopo la sfilza di stupri denunciati a Milano nell'ultimo mese e mezzo. Diffondendo le immagini di quest'uomo bianco sui 35-40 anni, alto circa un metro e 80, corporatura media e sottile, orecchie sporgenti, jeans, maglia con le maniche lunghe, scarpe nere e un giubbotto marrone sul braccio destro, i poliziotti della squadra mobile di Milano, diretti da Lorenzo Bucossi, ovviamente autorizzati dall'autorità giudiziaria, dimostrano solo di voler catturare il più in fretta possibile il principale indiziato per lo stupro della piccola cinese avvenuto appunto nel quartiere di Chinatown, in via Bramante, lo scorso 11 settembre, nel tardo pomeriggio. Che tradotto significa come la piccola vittima abbia riconosciuto al cento per cento il suo aggressore in quell'uomo che, parlandole in italiano, l'ha spinta in un caseggiato per molestarla. Punto. Un tizio talmente «nel mirino» che gli investigatori della Mobile invitano «chiunque abbia informazioni attendibili» a contattare i numeri di telefono/whattsapp di ben due telefoni cellulari: 3667756783 e 3667756791.

Difficile, praticamente impossibile che le forze dell'ordine e la magistratura si spingano a tanto se non credessero che il soggetto wanted, il colpevole da cercare è proprio lui, quello ripreso nel filmato.

Quel lunedì pomeriggio l'uomo ricercato si era avvicinato alla bambina sul marciapiede di via Bramante, le aveva parlato usando una scusa, quindi l'aveva convinta - forse senza grandi difficoltà vista la giovanissima età della vittima - a seguirlo, entrando con lui nel cortile di un palazzo.

I pochi elementi filtrati su quest'inchiesta lasciano presumere che il responsabile della violenza sia classificabile nel profilo del sex offender, cioè un pedofilo (o violentatore) «di strada», che individua le sue

vittime in maniera casuale e le aggredisce in modo estemporaneo, seguendo le sue deviazioni psichiche.

Di certo per la ragazzina si tratta di uno sconosciuto. Uno sconosciuto che però adesso ha una faccia «reale»: la sua.

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