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La partita di Letta si complica: cosa succederà a Siena

Esistono fattori per cui Letta, a Siena, non può stare tranquillo. Ecco perché la sfida per il collegio delle suppletive è ancora tutta aperta

Il segretario del Pd Enrico Letta
Il segretario del Pd Enrico Letta

Il fatto che Enrico Letta sia pisano e non senese può incidere, ma fino a un certo punto. É una serie di fattori ad incastro, semmai, a suggerire di non dare per certo il successo del segretario del Partito Democratico alle suppletive autunnali.

Siena è un collegio blindato o quasi per il centrosinistra, capiamoci. Però il centrodestra può vantare di aver vinto l'ultima competizione valida per le amministrative (il sindaco è l'avvocato Luigi De Mossi, che è stato eletto al ballottaggio appena tre anni fa, contro ogni pronostico, oltre che a discapito del centrosinistra) e di aver candidato l'imprenditore Tommasso Marrocchesi Marzi, che a differenza dell'ex premier senese lo è eccome. Inoltre, è spuntato un altro candidato pronto a dare battaglia: Marco Rizzo, il segretario del Partito Comunista italiano.

Per ora da Siena raccontano soprattutto dell'assenza di "grossi sussulti". Alle urne però manca un mese: non è scontato che il clima politico non si infuochi all'improvviso. Il leader del Pd ha deciso di mettere in campo una campagna elettorale in grado di marcare il territorio, frazione per frazione. Marrocchesi Marzi fa lo stesso, mentre chi sostiene il candidato del centrodestra non rinuncia a definire la partita "contendibile". La Toscana non è più quella tutta rossa e scontata di qualche anno fa: la presenza di Matteo Salvini, che proprio in questi giorni si è recato nella città del palio, è un ulteriore segnale di speranza per chi confida in un secondo colpo a sorpresa, dopo l'affermazione di De Mossi.

Il leader della Lega ritiene che il Pd si dovrebbe vergognare per quello che sta accadendo attorno al Monte dei Paschi. É uno dei focus che accompagnerà le fasi che precedono la sfida. Lo stesso argomento scelto dal vertice del Pci Marco Rizzo, che ha annunciato la sua discesa in campo in queste ore, come riporta peraltro Il Tempo, sciorinando una serie di punti che vertono anche sull'istituto bancario e sul suo avvenire.

Tra quei punti, due quesiti essenziali che guardano al destino di chi lavora nella banca che potrebbe essere venduta di qui a breve: "Gli chiedo - ha detto Rizzo a Letta - , pertanto di fornire ampi dettagli sul futuro della rete di agenzie nella provincia di Siena, assumendosi fin da ora un impegno con i lavoratori e coi i territori", ha premesso. Poi una richiesta specifica su una promessa, che per il comunista Letta dovrebbe mantenere: "E gli chiedo pure, visto che dichiara di essere al lavoro col governo, di assumersi un impegno specifico per quanto riguarda, ad esempio, le migliaia di dipendenti delle società controllate del gruppo Mps, nello specifico Capital Service e il Consorzio Informatico che, da quanto si legge dalla stampa nazionale, potrebbero purtroppo correre seri rischi di veder sparire i loro settori". Marco Rizzo ha insomma intenzione di spostare il dibattito politico verso il lato sinistro del campo, con tutto quello che ne può conseguire.

La competizione senese non riguarda soltanto quel collegio in sé, ma il futuro del Pd nel suo complesso. Letta ha necessità politica di fare il proprio ingresso in Parlamento, nello specifico alla Camera dei deputati, in virtù di una leadership che è formale ma che dev'essere guadagnata con il consenso. In caso di affermazione, il segretario del Pd - come svelato ieri da IlGiornale.it - potrebbe pure optare per un'anticipazione delle fasi congressuali. Una sconfitta, che dal Nazareno non vogliono neppure ipotizzare, consentirebbe a chi ha delle velleità, leggasi Stefano Bonaccini, di dare vita ad una slavina dall'esito scontato. Il vertice del Pd, per farla breve, non può sbagliare.

Ma la Siena del 2021 non è quella di qualche anno fa.

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