Elly sogna il quorum e il voto anticipato ma neanche il Pd ci crede

Schlein vede trionfi a Regionali e referendum e pensa di governare coi 5S. I suoi: "Non siamo chiari"

Elly sogna il quorum e il voto anticipato ma neanche il Pd ci crede
00:00 00:00

I «sogni» nel cassetto di Elly Schlein (foto) sono tanti. Forse quasi tutti irrealizzabili. Mentre la segretaria del Pd vaneggia vittorie elettorali al referendum, elezioni anticipate, governo con Giuseppe Conte agli Esteri, c'è chi dal suo partito la riporta a terra: «In questi ultimi due anni il Pd è sempre meno partito e sempre più movimento. Ma i movimenti non sono mai stati chiari in politica, soprattutto in politica estera», affonda il colpo in un'intervista a La Stampa Luigi Zanda, ex capogruppo dem vicinissimo a Dario Franceschini. Il colpo basso arriva nelle stesse ore in cui la leader dei dem in un'intervista al Corriere della Sera descriveva una realtà parallela. Un'altra Italia nella quale il Pd strapazza gli avversari, guida una coalizione compatta e si siede ai vertici internazionali con Trump, Putin e Netanyahu con una sola linea. Il primo sogno di Elly è andare al voto nel 2026, anticipando le elezioni di un anno: «Spero di sì e noi saremo pronti» dice al Corriere. Magari sulla spinta di una doppia vittoria elettorale: le regionali nel 2025 e il referendum della Cgil del prossimo 8 e 9 giugno. Salvini liquida l'ipotesi con una battuta: «Io sognavo il Milan competitivo ad agosto».

Due sogni che non guastano. Ma la realtà però è un'altra. Il centrodestra non mostra divisioni. Né tantomeno i due soci di minoranza della coalizione, Lega e Forza Italia, vogliono far saltare il governo, andando alle elezioni. Schlein, che ieri ha incontrato il premier spagnolo Sanchez a Istanbul, spera nel quorum al referendum sul Jobs act. Ma dimentica che mezzo suo partito tifa contro. E soprattutto, al netto degli auspichi, il quorum si intravede solo dal binocolo. Per le regionali in autunno, Schlein sogna di vincere in Campania, Marche, Toscana e Puglia. E lasciare alla destra solo il Veneto. In Campania la partita è tutt'altro che in discesa. De Luca sta preparando il terzo polo per rompere le scatole a Roberto Fico. Nelle Marche l'uscente di centrodestra Francesco Acquaroli è in vantaggio. Restano Puglia e Toscana: troppo poco per chiedere il voto anticipato. L'altro grande sogno è un'alleanza giallorossa che va da Renzi a Conte. Già ci ha pensato Dario Franceschini a stroncare l'idea, sdoganando la formula del «marciare divisi». Il «campo largo» evocato da Schlein resta l'altro grande sogno. Anche perché nel governo giallorosso Elly si vede a Palazzo Chigi al posto di Giorgia Meloni. Il vero banco di prova è la Farnesina.

Chi ci andrà? Giuseppe Conte che su Ucraina e Medio Oriente la pensa diversamente da mezzo Pd. E poi al ministero del Lavoro chi metterci? Landini che vuole abolire il Jobs act o Matteo Renzi che quella legge l'ha voluta e la rivendica?

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica