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Emanuela Orlandi, il mistero e i depistaggi. Indagata un'amica della scuola di musica

Laura Casagrande accusata di false informazioni al pm. Era stata ascoltata un anno fa in commissione di inchiesta

Emanuela Orlandi, il mistero e i depistaggi. Indagata un'amica della scuola di musica
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Caso Orlandi. A quarantadue anni dalla scomparsa della cittadina vaticana, la Procura di Roma iscrive sul registro degli indagati per depistaggio Laura Casagrande, l'amica della scuola di musica. Interrogata ieri dai magistrati di piazzale Clodio, la donna - che era stata ascoltata poco più di un anno fa anche dalla Commissione bicamerale d'inchiesta - avrebbe fornito false informazioni sull'incontro fra Emanuela e un fantomatico personaggio che le avrebbe offerto un lavoro per la ditta di cosmetici Avon. La donna è anche l'ultima testimone ad aver visto Emanuela viva.

Sfumate le speranze di trovare il corpo della 15enne nei sotterranei di villa Osio, oggi Casa del Jazz, appartenuta al cassiere della Magliana Enrico Nicoletti, nei giorni scorsi è stata perquisita l'abitazione dello zio della ragazzina, Mario Meneguzzi. L'uomo sarebbe coinvolto in una delle ipotesi investigative sul sequestro di Emanuela. A indicare questa nuova pista appunti inediti della stessa Emanuela datati poco tempo prima della sua sparizione. Fra gli indagati anche un blogger del frusinate, accusato di favoreggiamento. Fra i vari depistaggi che si sono succeduti nel tempo anche quello relativo, secondo un anonimo, al fotografo Marco Accetti. Una vecchia A112 targata Teramo appartenuta alla nonna di Accetti e legata al sequestro Orlandi viene vandalizzata nel quartiere Salario Nomentano. Sul cofano qualcuno disegna una croce con la vernice spray. Peccato che la "soffiata" sia fasulla. La proprietaria dell'utilitaria Accetti nemmeno lo conosce.

Altre piste. rapita dai "Lupi Grigi" per ricattare la Santa Sede e liberare l'attentatore di Papa Giovanni Paolo II, Alì Agca; tenuta in ostaggio dalla Cia; sottratta dal Kgb e dalla Stasi con l'appoggio di terroristi bulgari.

Fra le certezze: prelevata in una piazza in Campo Marzio all'uscita del Conservatorio, vicino la basilica di Sant'Apollinare dove, otto anni più tardi, verrà sepolto Enrico Renatino De Pedis, il boss della Magliana ammazzato nel 1990. Il 22 giugno 1983 De Pedis l'avrebbe costretta a salire su una Bmw intestata al faccendiere Flavio Carboni, ritrovata coperta di polvere dopo 25 anni nel parcheggio di villa Borghese.

Poi sarebbe stata uccisa e fatta sparire dalla stessa banda della Magliana dopo esser passata nelle mani di monsignor Marcinkus, presidente dello Ior, in una betoniera di Torvaianica assieme al figlio di un pentito di mafia, come racconta Sabrina Minardi, amante di De Pedis. Sul caso Orlandi si è detto tutto e il contrario di tutto tanto da convincere Papa Francesco ad aprire in Vaticano un'indagine parallela a quella italiana.

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