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Emiliano pretende gli scatti di carriera

La richiesta del magistrato in aspettativa da 22 anni: vuole fare valere le opere da governatore

Emiliano pretende gli scatti di carriera
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Da giovane pm antimafia a toga stagionata fuori procura. Michele Emiliano, dopo un ventennio abbondante in politica, si riaffaccia dalla lunga aspettativa sul suo passato, e lo fa con gli abiti di allora. Dove per abiti si legge stipendio: quando lasciò la toga, il poco più che quarantenne Emiliano era alla quarta valutazione. Ora i suoi colleghi che hanno proseguito la carriera sono già al vertice, alla settima valutazione. Poco male, si potrebbe pensare. In 22 anni di carriera politica Emiliano s'è trovato un nuovo lavoro, che gli piace: nel 2027 punterà al Parlamento, e nel frattempo il suo ex pupillo e ora suo successore Antonio Decaro dovrebbe garantirgli un posto da assessore. Eppure l'ex sindaco-sceriffo ha deciso di giocarsi, in questa finestra temporale, una partita con la magistratura che potrebbe pesare economicamente molto, e non solo per lui. Chiedendo, con una autorelazione già inviata al consiglio giudiziario di Bari, la promozione alla settima valutazione. Come se non avesse mai smesso la toga, anche se sono 22 anni che lui la procura non la bazzica più. Nel documento - rivela il quotidiano Il Dubbio Emiliano, non avendo "meriti giudiziari" da inserire, con una mossa acrobatica snocciola i suoi successi politici: piste ciclabili, ponti, passanti ferroviari. Successi che l'Emiliano politico rivendica, ma che l'Emiliano pm non avrebbe motivo di mettere in rilievo. Su che fondamenta il consiglio giudiziario barese potrà dare il suo parere sulla relazione dell'ex governatore pugliese prima di trasmetterla al Csm? E su quali basi la competente commissione e poi il plenum dell'organo di autogoverno della magistratura potranno decidere se concedere la "megapromozione" a Emiliano, riportandolo avanti delle tre valutazioni mancanti? Normativa alla mano, su nessuna base.

Lui, come dargli torto, ci prova comunque. Quando andrà in pensione, aver messo in saccoccia quinta, sesta e settima valutazione significherebbe un aumento di decine di migliaia di euro ogni anno per tutta la vita. Ma se il tentativo andasse in porto, se una ciclabile per il Csm pesasse come una sentenza, e di conseguenza la richiesta di Emiliano fosse accolta, il messaggio sarebbe tanto chiaro quanto pericoloso. In Italia si può mollare la toga per vent'anni, far politica a tempo pieno e poi tornare a bussare a Palazzo Marescialli chiedendo il conto, e pure con gli interessi. Il passaggio tra carriera giudiziaria e politica diventerebbe una porta girevole. A non togliere mai la toga, alla fine, sarebbe solo la doratissima pensione. Per sapere come finirà, tocca aspettare.

Ma un punto fermo c'è: l'assenza di qualsiasi appiglio normativo che giustifichi l'ambizione di Emiliano di trasformare l'attività politica in avanzamento giudiziario. Dovrebbe saperlo anche lui. E soprattutto, dovrebbe saperlo il Csm.

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