Cronache

Erdogan ribalta le generazioni. Anziani liberi, ma non i ragazzi

Sei ore d'aria per gli "over 65", in casa gli "under 18". Strategie contraddittorie che stanno funzionando

Erdogan ribalta le generazioni. Anziani liberi, ma non i ragazzi

Sei ore d'aria per gli anziani, divieto di uscire per gli adolescenti. La Turchia sorprende ancora nella sua strategia di lotta al Covid-19, a volte contraddittoria ma che alla fine ha dato discreti risultati. Con l'ultima decisione, Ankara ha concesso di uscire agli over 65, tra le 14 e le 20, mentre il Paese è ancora in lockdown. Gli over 65 erano rinchiusi nelle proprie case dal 24 marzo e soltanto da maggio erano state concesse uscite limitate, la domenica. Misure simili sono state applicate agli adolescenti: dal 10 aprile è entrato in vigore il divieto di uscire per i minori di 20 anni, limite ora abbassato a 18. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha cercato in questo modo di evitare un lockdown totale, che avrebbe distrutto l'economia. Il coronavirus è arrivato tardi in Turchia, l'11 marzo, ma in un mese le 81 province del Paese sono state colpite.

La Turchia si è trasformata in uno dei focolai in più rapida crescita al mondo, più della Cina o della Gran Bretagna. Si è temuto il peggio, decine di migliaia di vittime. Il bilancio dei morti ufficiali, invece, è di poco più di 4.500, i casi confermati 163 mila, con un ritmo di circa mille al giorno. Anche se alcuni medici sostengono che la cifra reale potrebbe essere molto più elevata perché la Turchia include nel conteggio solo coloro che risultano positivi. Ma per Jeremy Rossman, docente di virologia all'Università del Kent, il Paese ha risposto all'emergenza in maniera abbastanza positiva. «La Turchia rientra nella categoria di diversi Paesi che hanno risposto rapidamente con il tracciamento, l'isolamento e il controllo dei movimenti - ha sottolineato. Per questo - la Turchia fa parte di un club ristretto di Paesi abbastanza efficaci nel ridurre la diffusione virale».

Man mano che il virus si moltiplicava, le autorità hanno imposto un cambiamento nella vita quotidiana dei turchi: niente viaggi, niente shopping nei mercati affollati, niente preghiere alla moschea. E' stato imposto il coprifuoco nei fine settimana e le principali città sono state sigillate. Istanbul è stata il centro dell'epidemia. Secondo il capo della Organizzazione mondiale della sanità in Turchia, Irshad Shaikh, il Paese può dare lezioni all'estero. «Inizialmente eravamo preoccupati -ha sottolineato-Avevamo 3.500 casi positivi al giorno. Ma ha funzionato la rapidità dei test». Di parere differente l'associazione medica turca, secondo cui ci sono stati molti errori nella risposta «inadeguata» di Ankara, incluso lasciare i confini aperti troppo a lungo.

La Turchia ha dei vantaggi nella lotta contro il Covid-19: una popolazione giovane e un numero elevato di letti in terapia intensiva. Ciononostante, continuano a essere registrati nuovi casi, al ritmo di circa mille al giorno. Ma i turchi iniziano ad essere stanchi delle restrizioni. «È molto bello stare fuori di casa dopo così tanto tempo», ha detto Ethem Topaloglu, 68 anni, che indossava una mascherina mentre passeggiava in un parco ad Ankara.

«Anche se potevo sedermi fuori dal balcone della mia casa, non è lo stesso che passeggiare fuori».

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