"Erede Hermès irretito dal domestico"

Il miliardario gli ha intestato il patrimonio. Arriva la denuncia a tutela di Puech

"Erede Hermès irretito dal domestico"
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Perfettamente in grado di intendere e di volere mica tanto. È arrivata la denuncia a tutela dell'ultimo erede del fondatore del marchio Hermes. Nicolas Puech, 80 anni, aveva deciso di lasciare il suo intero patrimonio (stimato in circa 10,4 miliardi di euro) all'ex giardiniere ormai tuttofare: un uomo di origini marrocchine di 51 anni, sposato e con due figli. In passato, il miliardario aveva già donato all'uomo e alla sua famiglia un immobile a Marrakech del valore di circa un milione e mezzo di franchi e una villa a Montreux da 4 milioni. Ora il quotidiano svizzero Blick pubblica l'esposto di «una persona vicina» a Puech presentato all'Autorità per la protezione di adulti e bambini. Chi ha presentato la denuncia afferma che «i due sono amanti» e che dietro la scelta di lasciare tutta l'eredità al 51enne ci sarebbero «l'età avanzata e la fragilità» dell'erede Hermes.

Secondo l'esposto, il domestico avrebbe «soggiogato» l'anziano miliardario. Quello che si palesa ora, quindi, è l'ipotesi di circonvenzione di incapace. La testata svizzera del denunciante, che ha lavorato con Puech per diversi anni ricostruisce la situazione: «Purtroppo l'attualità mostra troppo spesso come queste personalità, nell'ultima parte della loro vita, diventino talvolta ambite da persone il cui unico motivo è l'interesse personale».

Sembra che la situazione sia peggiorata durante il Covid quando la famiglia del domestico e Puech sono stati costretti dalle circostanze a trascorrere molto tempo assieme.

Gli ultimi sviluppi aggiungono importanti elementi a una vicenda che ha dato origine a una disputa legale tra il domestico 51enne e la Ong svizzera Isocrate, fondata proprio da Puech con l'idea di favorire il dibattito pubblico e la lotta alla disinformazione.

All'associazione, prima dell'entrata in scena del 51 enne, era infatti destinata l'eredità dell'80enne. Ora la fondazione rivendica il diritto all'eredità sulla base di un precedente testamento perché secondo il segretario generale, Nicolas Borsinger, quello nuovo non avrebbe valore.

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