«Speriamo entro venerdì di essere in grado di annunciare che avremo incontri al più alto livello, non solo con noi, ma con almeno 4 dei principali alleati della Nato, e la Russia per discutere delle preoccupazioni di Mosca sull'allargamento dell'Alleanza».
Il presidente Joe Biden, all'indomani della video conferenza con Vladimir Putin, preceduta e seguita da un colloquio telefonico con i leader di Francia, Germania, Regno Unito e Italia tenta di gettare acqua sul fuoco. Si cerca un rimedio, una soluzione diplomatica per evitare il peggio tra Russia e Ucraina. Gli incontri dovrebbero servire a vedere «se si può lavorare o meno» ad un accordo per «abbassare la temperatura lungo il fronte orientale, tra Russia e Ucraina. Il presidente americano ha parlato poi di «sanzioni mai viste». «L'incontro con Putin è stato molto diretto - ha detto Biden. Gli ho detto chiaramente che se invaderà la Russia ci saranno gravi conseguenze. Ho chiarito che daremo capacità difensive all'Ucraina». Ma il presidente Usa non vuole esagerare. «Gli Stati Uniti non invieranno truppe in Ucraina in caso di attacco da parte della Russia», ma si punta sul dialogo per ora. «L'idea che gli Stati Uniti usino unilateralmente la forza per fronteggiare un'invasione dell'Ucraina da parte della Russia non è sul tavolo al momento», ha detto Biden ripreso dall'emittente «Cnn». «Abbiamo un obbligo morale e legale verso i nostri alleati Nato in base all'Articolo 5. È un obbligo sacro. Ma quell'obbligo non si estende all'Ucraina».
Gli altri Paesi intanto tentano di fare quadrato e avvertono Putin. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ed il presidente del Consiglio europeo Charles Michel durante un colloquio telefonico dedicato alla situazione in Ucraina hanno fatto sapere che «se ci sarà un'escalation dell'aggressione all'Ucraina bisognerà imporre rapidamente costi pesanti sulla Russia». Ma è il nuovo cancelliere tedesco Olaf Scholz che è stato più preciso sulle sanzioni: «in caso di invasione russa dell'Ucraina sono possibili delle conseguenze per il gasdotto Nord Stream 2. Scholz ha sottolineato che la posizione del nuovo governo di Berlino è «molto chiara» e «vogliamo che l'inviolabilità dei confini sia rispettata da tutti», mentre in caso contrario ci sarebbero «conseguenze». «Dobbiamo tutti lavorare affinchè la situazione non arrivi ad un confronto diretto», ha aggiunto evidenziando l'importanza di dimostrare l'unità della Nato e dell'Ue anche nella gestione della vicenda. Il nuovo capo del governo di Berlino ha descritto la sua elezione come «una grande missione democratica», rinnovando i ringraziamenti alla cancelliera uscente Angela Merkel con la quale ha effettuato proprio ieri il passaggio di consegne.
Intanto Vladimir Putin che non ha alcuna intenzione di farsi mettere all'angolo ieri, in una conferenza stampa a Sochi dopo aver incontrato il premier greco Kyriakos Mitsotakis, ha replicato: «la Russia ha una politica estera pacifica, ma ha il diritto di difendere la sua sicurezza». Putin ha ricordato che l'allargamento a est della Nato è una questione «molto delicata» per la Russia, «è una delle questioni chiave per preservare la sicurezza russa».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.