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Il falco tedesco ci dà lezioni: ​"Bisogna cedere sovranità"

Il governatore della Bundesbank in Italia avverte: "Se vogliamo essere liberi di decidere a livello nazionale, come fa l'Italia, sarà difficile condividere le responsabilità delle decisioni nazionali"

Il falco tedesco ci dà lezioni: ​"Bisogna cedere sovranità"

Jeans Weidmann chiude la porta all'idea, per ora solo accademica, di un'Europa a due velocità (e magari con due monete). E la chiude pure a chi, Italia in testa, cerca di resistere al potere sovranazionale dell'Ue. Per il governatore della Bundesbank, infatti, proprio mentre in tutta l'Ue crescono i sentimenti nazionalisti, gli Stati dovrebbero cedere ancor più sovranità all'Europa.

Il "falco" tedesco è intervenuto ieri nell'incontro Young Factor promosso dall'Osservatorio permanente Giovani-Editori. Insieme al capo della banca centrale tedesca c'erano anche i governatori delle banche centrali di Italia, Ignazio Visco, e Olanda, Klaas Knot. Parlando alla tavola rotonda dal titolo "Nuovi incontri per il futuro", intervistato da De Bortoli, Weidmann ha detto la sua su Europa, stabilità economica e moneta unica.

"Per chi appartiene all'euro - ha affermato - non esiste un'Europa a due velocità ma una sola velocità". Dunque nessuno stravolgimento dell'impianto monetario all'orizzonte. O almeno non con l'appoggio della potente banca tedesca. "L'unico senso in cui si può parlare di Europa a due velocità - ha precisato Weidmann - è facendo riferimento ai Paesi che hanno scelto di avere la moneta comune e chi invece ha deciso per il momento di restarne fuori. Chi ha scelto l'euro è tenuto al rispetto di obblighi superiori e ha dovuto rinunciare allo strumento della svalutazione competitiva. Per questi paesi la risposta è quella di trovare il giusto mix di politiche per stimolare la crescita. Ma nell'Eurozona c'è una sola velocità".

Il governatore ne ha approfittato anche per tranquillizzare i mercati, che per ora non lo preoccupano nonostante le cattive notizie che arrivano da Piazza Affari. "Non darei un'importanza eccessiva dal punto di vista macroeconomico alla volatilità delle borse che vediamo - ha assicurato - siamo in una fase di maturità del ciclo economico, anche le borse sono sopravvalutate e forse sono necessarie delle correzioni. Ma non è cosa che ci preoccupa dal punto di vista della politica monetaria".

Il vero obiettivo di Weidmann è però un altro: ridurre ancor più la sovranità nazionale. Se la crisi economica ha "accelerato" l'intergazione in Ue, adesso è l'ora che le (tante) aree politiche "che rimangono sotto la sovranità nazionale" vengano condivise. Un esempio su tutti: la politica fiscale. Il tedesco sogna un ministro unico delle Finanze Ue oltre ad una trasformazione dei poteri tra Bruxelles e le varie capitali. Già, perché insieme alla "condivisione" delle politiche fiscali arriverebbero anche le "responsabilità delle conseguenze" di questa decisione: ovvero una ulteriore "cessione di sovranità".

"Se non siamo pronti a cedere sovranità all'Ue - ha concluso Wiedmann - perchè vogliamo essere liberi di decidere a livello nazionale, come fa l'Italia, sarà difficile condividere le responsabilità delle decisioni nazionali; e queste decisioni nazionali prese a livello individuale dai Paesi dovranno essere conformi all'Unione monetaria, che è una stabilità con una banca centrale, e che evita troppa divergenza".

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