Politica

La famiglia, il Milan, la politica: Berlusconi si racconta da Costanzo

Immagini storiche, ricordi e aneddoti. Nell'intervista-evento in tv da Costanzo, Berlusconi ripercorre tutta la sua vita: l'amore dei familiari, i successi imprenditoriali, la politica e le sfide future

La famiglia, il Milan, la politica: Berlusconi si racconta da Costanzo

Più che un'intervista, una vera e propria epopea. In studio da Maurizio Costanzo c'è Silvio Berlusconi e, tra immagini d'epoca, ricordi e aneddoti (alcuni fino a oggi sconosciuti), il Cavaliere si racconta e racconta come ha cambiato l'Italia. Dalla scommessa immobiliare alla creazione di Milano Due, dall'invenzione della televisione privata agli infiniti successi del Milan, dalla discesa in politica alla creazione di un centrodestra unito. Un cammino lungo ottantun anni, segnato dall'amore dei familiari e degli amici di sempre, che questa sera, su Canale 5, L'Intervista riesce a far rivivere con forza e sentimento.

Si danno del "tu", Berlusconi e Costanzo. Parlano per immagini e aneddoti. Si parte dagli anni della guerra e si arriva fino a oggi. In mezzo c'è davvero tutto. La passione per la musica, gli studi, i successi imprenditoriali, la scommessa della televisione, il Milan e, infine, la politica (nazionale e internazionale). "Per molti - chiede Costanzo - Marina è la tua erede politica, io immagino pure che ne abbiate parlato". "Sì, ne abbiamo parlato per escluderlo tassativamente - ribatte il Cavaliere - ne hanno parlato molto gli altri a sproposito, ma io non accetterei mai che uno dei miei figli subisse tutto quello che ho dovuto subire io essendo in politica". La famiglia torna a più riprese nell'Intervista. Cinque figli e dieci nipoti. "Sono molto fortunato", ammette Berlusconi non senza lasciarsi andare alla commozione. Ricorda con amore il padre, che gli ha dato tutti i suoi risparmi per finanziare i suoi primi passi nell'edilizia, e mamma Rosa, che gli è stata sempre vicina anche quando ha deciso di scendere in politica.

Durante la trasmissione, andata in onda in prima serata su Canale 5, Costanzo racconta per immagini (fotografie e video) la nascita della tivù privata. D'altra parte Costanzo è uno dei primi a sottoscrivere quel progetto. Berlusconi lo aveva arruolato insieme a Mike Bongiorno e Corrado per sfidare il monopolio della Rai. Da quell'intuizione sono nati Canale 5, Italia 1 e Rete 4. E persino la pay tv. "I miei avversari politici - ricorda lo stesso Berlusconi - mi obbligarono a vendere Tele Più". Dalla televisioni al Milan il passo è breve. È l'altro, grande miracolo del Cavaliere. "Tu - commenta Costanzo - non sei più andato allo stadio, secondo me". "No - ammette Berlusconi - non sono più andato, mi guardo il Milan in televisione e sto male". Perché, dopo anni di successi senza fine, ha deciso di vendere la squadra a una cordata cinese.

Dai campi di calcio ai palazzi del potere. Costanzo finisce per parlare della politica. Non si parla più al passato, ma si guarda al futuro. Perché Berlusconi è pronto a vincere anche le prossime sfide elettorali: dalle regionali, che si terranno domenica prossima in Sicilia, alle politiche che saranno indette nei primi del 2018. "Vinci stavolta?", gli chiede Costanzo. "Penso di sì, c'è un'atmosfera molto favorevole che trovo in giro intorno a me", controbatte Berlusconi addebitandosi un'unica colpa: "quella di non essere riuscito a convincere il 51% degli italiani a darmi fiducia". "Adesso la chiedo e la chiederò da qui alle prossime elezioni per evitare il pericolo dei Cinque Stelle che è un pericolo assolutamente grave, andremmo al disastro e per far sì che si possa davvero cambiare il nostro Paese e si possa garantire al Paese oltre ad una vera democrazia, oltre che a una vera libertà, oltre che una vera giustizia anche un forte sviluppo e un assoluto benessere". Per fare questo, secondo il Cavaliere, non c'è che un modo: "Cambiare il nostro Paese con una riorganizzazione scientifica e prevalere sull'oppressione burocratica, sull'oppressione fiscale, sull'oppressione giudiziaria".

Ad oggi la grande preoccupazione di Berlusconi sono i grillini. Non ne fa mistero. E a Costanzo spiega che si tratta "di persone incapaci che non hanno né arte né parte". "Della loro incapacità - spiega - è prova la gestione che fanno delle città dove sono all'amministrazione e soprattutto delle persone che dato il pauperismo che le possiede, per esempio l'86% dei loro parlamentari non hanno mai fatto una dichiarazione dei redditi quindi non hanno mai lavorato, non hanno mai saputo fare qualcosa di buono né per se né per le loro famiglie - continua - hanno un odio verso chi produce, verso chi crea ricchezza per sé e per gli altri, verso la classe media, il ceto medio, e quindi pensano di fare qualcosa sempre che tolga per far diventare di tutti le proprietà e i beni di costoro".

Costanzo gli fa tornare il sorriso parlando dell'amicizia con Vladimir Putin: "Venni a casa tua, c'era una fotografia di te con Putin con una cornice d'argento che gli dovevi mandare, poi lui è venuto in Sardegna". E Berlusconi ricorda quel "rapporto di vera, profonda e sincera amicizia". "Lo considero il numero uno fra i leader del mondo e conto su di lui anche per il nostro comune avvenire". Ed è proprio al presidente russo che il Cavaliere guarda, con speranza, perché si eviti un'altra guerra mondiale. "Oggi - spiega - siamo ripiombati in quella che era l'angoscia nostra nella guerra fredda, l'esistenza di due arsenali nucleari capaci di distruggere il mondo dieci volte".

Nel corso dell'Intervista c'è anche spazio per una nota dolente: la persecuzione giudiziaria. I continui processi, i teoremi delle procure e gli attacchi montati ad arte. Attacchi politici che sono stati compiuti nelle aule dei tribunali. Per fermarli Berlusconi dedica almeno due pomeriggi a settimana. Uno sforzo immanne che però non l'ha mai fatto desistere dall'andare avanti e dall'impegnarsi in politica in prima persona. Ed è per questo che, quando Costanzo chiude il programma con la classica domanda "Cosa c'è dietro l'angolo?", il Cavaliere risponde (ancora una volta) con ottimismo.

"Dietro l'angolo - conclude - c'è questa atmosfera generale che induce ottimismo per una nostra importante vittoria".

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