Anche il Gruppo Fiat Chrysler Automobiles si preparerebbe a dire addio ai motori diesel, allineandosi alle decisioni prese da altre Case concorrenti. L'anno dello stop sarebbe il 2022. L'indiscrezione è del Financial Times e non trova conferme, per ora, da parte del Lingotto. Comunque, la notizia lanciata dal quotidiano della City, in attesa di un chiarimento ufficiale lungo l'asse Torino-Auburn Hills (l'ad Sergio Marchionne incontrerà i media martedì della settimana prossima al Salone di Ginevra), rischia di avere fin da subito effetti negativi sul mercato delle vetture a gasolio, che per l'Italia, a differenza degli altri principali Paesi europei, conta ancora parecchio: in gennaio, il 55,2% delle vendite rispetto al 32,6% dei motori alimentati a benzina.
Anche il 2017 ha visto le preferenze degli italiani orientate soprattutto sul diesel, con una quota del 56,7%, in leggero calo sul 2016. Nel Vecchio continente la penetrazione di automobili a gasolio si è invece attestata, lo scorso anno, al 43%, in evidente discesa.
E guardando solo al gruppo italo-americano, nel 2017 è stato l'unico tra i big a vedere aumentare, in Europa, la propria quota di vendite di macchine diesel, grazie soprattutto alle immatricolazioni sul mercato nazionale. Complessivamente, il 40,6% delle vetture vendute da Fca, in Europa, secondo i dati di Jato Dynamics, erano, appunto, a gasolio, in leggerissima crescita rispetto al 40,4% dell'anno precedente. Il Financial Times, inoltre, sostiene che la novità riguarderebbe tutti i marchi di Fca (sono numerosi: Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Jeep, Maserati, Chrysler, Dodge e Ram), ma con alcune eccezioni: i veicoli commerciali di Fiat Professional e i pick-up americani, come il Ram 1500, infatti, continuerebbero a utilizzare i motori a gasolio.
Il quotidiano finanziario, alla luce delle indiscrezioni ricevute, è convinto che l'addio al diesel, insieme ai piani di Fca sulle motorizzazioni green, cioè quelle elettrificate (ibride ed elettriche pure), gas metano e Gpl, sarà al centro delle relazione che l'ad Marchionne svolgerà l'1 giugno all'Investor Day di Balocco, al Centro prove e collaudi nel Vercellese.
La visione al 2022 e oltre di Fca sarebbe dovuta al crescente costo allo scopo di rendere la tecnologia conforme alle sempre più rigorose norme sulle emissioni. Secondo stime del settore, il costo per lo sviluppo di motorizzazioni a gasolio in linea con le nuove leggi Ue sarà superiore del 20% rispetto al passato, rendendo queste automobili meno accessibili ai consumatori.
Allo stesso tempo, sono attese riduzioni dei listini delle vetture elettrificate sulle quali i produttori stanno svoltando per abbattere le emissioni. Una scelta pressoché obbligata.
Resta da vedere come interpreteranno la notizia, oggi, i mercati finanziari, cioè se le rivelazioni del
Financial Times, anche senza posizioni ufficiali di Fca, finiranno per influire sulle vendite del gruppo e preoccupare i sindacati sul futuro delle fabbriche italiane che producono questi motori, quelle di Termoli e Cento.
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