RomaLa proposta di Silvio Berlusconi è un'occasione da non perdere. Ma i paletti posti dai Fratelli d'Italia restano tutti: primarie e contenuti alternativi al governo di Renzi.
«Condividiamo le ragioni della lettera di Berlusconi ma bisogna avere il coraggio della discontinuità», dice il presidente di FdI, Giorgia Meloni. «No agli accordi di vertice» ma sì «a dare il via insieme ad una grande stagione di partecipazione». Sono le primarie, insiste la Meloni, il primo passo da compiere per la rinascita di una coalizione. L'appello di Berlusconi va girato agli italiani «che vogliono un centrodestra credibile e coerente».
«Nulla va lasciato di intentato pur di tornare a battere la sinistra», afferma Ignazio La Russa. Anche se deve essere chiaro che «non basta un fischio» per ricominciare. La Russa esorta FdI a liberarsi dallo scetticismo. «Il percorso è simile a quello seguito dopo la rottura con la Lega di Bossi nel '94.- ricorda - punto dopo punto si devono ricostruire le colonne d'Ercole intorno a valori condivisi». Mancano però nella proposta di Berlusconi due punti fondamentali: legge ed ordine per dare risposte sul fronte dell'immigrazione e delle criminalità. Il problema della leadership? Non esiste. «Oggi Berlusconi è il leader del principale partito di centrodestra e con lui ci si deve confrontare per far ripartire subito un progetto comune - spiega La Russa -. Nella sua lettera non mi pare si proponga come futuro leader ma come federatore del centrodestra».
Pure per Giovanni Donzelli «è necessario provare a mettere insieme una coalizione di tutti coloro che non vogliono morire renziani». Ben venga la proposta se davvero Forza Italia vuole fare opposizione al governo Renzi. Un passaggio però è indispensabile: quello delle primarie per «rimettere la palla in mano agli italiani». Donzelli non ha preclusioni chiunque può partecipare anche lo stesso Berlusconi ma solo con le primarie si può riconquistare un'elettorato deluso. «Gli imprenditori anche quelli che hanno portato alla vittoria il Pdl nel 2008 oggi sono diventati i nuovi deboli e di questo danno la colpa anche ad un centrodestra che non ha condotto in porto le riforme promesse - prosegue Donzelli -. Non basta dire meno Stato ma capire se questo Stato è amico o nemico. Il centrodestra deve essere alternativo al governo. Noi lo siamo già, se qualcuno vuole raggiungerci ne saremo felici».
È un passo importante quello di Berlusconi anche per Carlo Fidanza. «Finalmente ci si pone il problema di ricostruire il centrodestra - sbotta Fidanza -. Berlusconi ha ritrovato la fiducia ma la sua analisi è incompleta». Esiste «un problema politico» visto che Ncd è al governo con la sinistra e Fi dialoga con Renzi sulle riforme. «Sull'abolizione del reato di immigrazione clandestina, sulle carceri noi abbiamo seguito una traiettoria coerente sono gli altri che si sono allontanati dal tracciato - insiste Fidanza -. Possiamo sederci intorno ad un tavolo però non possiamo prenderci in giro: i nodi politici vanno sciolti».
Per Massimo Corsaro occorre riconoscere gli errori compiuti dal centrodestra che «non ha abbassato le tasse, non ha promosso le
liberalizzazioni e non ha saputo arginare la spesa pubblica». Per Corsaro nella lettera mancano indicazioni sui contenuti di un possibile progetto comune che deve avere come «primo tema quello della moralità e dell'etica in politica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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