Fdi sul terzo mandato: "Possiamo discuterne". La Lega già festeggia. Zaia e De Luca in pista

L'annuncio di Donzelli all'esecutivo. Salvini: "Soluzione a giorni per le Regioni al voto"

Fdi sul terzo mandato: "Possiamo discuterne". La Lega già festeggia. Zaia e De Luca in pista
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«Non c'è una preclusione ideologica ad affrontare il tema del terzo mandato se viene posto dalle Regioni. Noi abbiamo detto che è sbagliato che ciascuna Regione scelga il numero dei mandati, deve esserci una riflessione nazionale. È un tema da affrontare come equilibrio tra poteri». Dopo alcuni timidi segnali di apertura, Giovanni Donzelli al termine dell'esecutivo di FdI, appuntamento in cui era presente anche Arianna Meloni (foto), detta in maniera chiara la linea del partito. Niente più chiusure nette o veti sulla questione del terzo mandato per i presidenti di Regione. Si può ragionare insieme agli alleati. La discussione si può aprire anche prima delle Regionali d'autunno? «Deve essere una vicenda ampia e seria e non per i casi singoli, non c'è una preclusione ad affrontarla né prima né dopo le prossime Regionali. Se viene posta dalle regioni con un documento della Conferenza vediamo». Quel che è certo, continua il responsabile Organizzazione del partito «vogliamo mettere in ogni regione il miglior candidato, senza bandierine. Non ci mettiamo a fare il Cencelli, siamo sicuri che faranno così anche gli alleati che in proporzione al peso elettorale sicuramente hanno più Regioni di noi». L'iniziativa ora spetta alle Regioni che dovranno produrre un atto formale e trovare unità perché, spiegano da FdI, «la legge non si cambia per la richiesta di una Regione». Non c'è nulla di scontato, insomma, perché anche se ritorna in ballo la questione Zaia, bisogna capire se ci saranno i tempi per un pronunciamento della Conferenza delle Regioni, modificare la legge entro novembre, quando si voterà in Veneto, oltre ad attendere il chiarimento della Corte costituzionale sull'applicazione o meno del terzo mandato nei territori a statuto speciale.

Luca Zaia parla subito di «apertura innegabile», ma il governatore del Veneto attende «il seguito». «Penso debba prevalere il buon senso e non ne faccio una crociata, se non cambia la legge andiamo al voto come previsto», ha aggiunto il leghista. Massimiliano Fedriga, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, fa subito sapere che «è a disposizione per affrontare la questione con il governo. Ringrazio per l'apertura, la conferenza delle Regioni all'unanimità ha chiesto un approfondimento sul limite dei mandati». Matteo Salvini, in videocollegamento a un evento de La Verità, si augura che «il centrodestra a giorni trovi la soluzione per Veneto, Toscana, Campania, Puglia, mentre nelle Marche abbiamo un bravo governatore che va riconfermato, però ogni giorno che passa per il centrodestra è un giorno perso. Zaia è il governatore più apprezzato d'Italia: garantire il modello e la squadra è assolutamente cosa buona e giusta». FI, invece, mantiene una linea prudente. «Siamo convinti che il limite dei due mandati sia una norma giusta, ma non ci sottraiamo al confronto». Più secca la posizione di Maurizio Gasparri: «Sui tre mandati la posizione di FI non cambia». Nell'opposizione Matteo Renzi continua, invece, sulla linea della personalizzazione dello scontro con Giorgia Meloni. «Pensa solo a galleggiare. Dopo aver lottato contro il terzo mandato e addirittura impugnato la legge della Campania, oggi Meloni cambia idea.

Perché? Semplice. Spera di aprire un caos nel centrosinistra in Campania e di risolvere i problemi con la Lega confermando Zaia». Anche il governatore campano Vincenzo De Luca, del resto, è interessato al proseguo di questa discussione.

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