Una «torta» benedetta. Nel nome di padre Pio, al secolo Francesco Forgione (Pietrelcina, 25 maggio 1887 San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968). Un business sacrosanto. Ma che non disdegna «farciture» profane. Le cifre attuali: 8 milioni di visitatori all'anno e più di 100 milioni di introiti, 3.000 persone che lavorano nell'indotto. Benvenuti nella beata ditta del cappuccino più amato d'Italia. A dividersi le «fette» di questo gigantesco «dolce» a base di fede cristiana sono i comuni di Petralcina (Benevento) e San Giovanni Rotondo (Foggia): il primo è il luogo dov'è nato il frate miracoloso, il secondo è il posto in cui il suo corpo riposa. Un «derby» della devozione che in passato si è giocato anche sulla legittimità di chi dovesse ospitare le sue reliquie oggetto ogni giorno di un turismo religioso secondo al mondo solo ai tour diretti a Città del Messico per Maria di Guadalupe. Una bolla finanziaria iniziata nel 1999 all'indomani della beatificazione di padre Pio e cresciuta a dismisura nel 2002 con la sua canonizzazione, entrambe volute da Giovanni Paolo II, anche lui devoto al frate con le stimmate. Il periodo 2002-2010 è stato quello d'oro per il culto «affaristico» di padre Pio, arrivando a mobilitare cifre più che doppie rispetto a quelle odierne. La grande bolla si è ridimensionata e per averne la prova basta verificare i dati della recettività alberghiera che ora solo raramente può esporre il cartello sold out. La qualità si è abbassata, con il proliferare degli affittacamere e dei B&B che ormai ospita il pio esercito anche per 24 euro a notte (colazione completa). Insomma, i fasti del passato sono ormai solo un ricordo. La pax economica nel nome di san Pio è un ricordo sbiadito. «A San Giovanni - sottolineano all'Apt di Foggia - c'è il doppio delle strutture necessarie. Decine di alberghi hanno chiesto il cambio di destinazione d'uso per diventare civili abitazioni».
A godere di ottima salute è, paradossalmente, il cosiddetto «Ospedale di padre Pio»: i ricavi per la «Casa Sollievo della Sofferenza» superano infatti i 200 milioni e, con oltre mille posti letto, questa struttura è una delle aziende sanitarie più grandi del Sud. Fin qui il filone dei maxi-bilanci. Sul fronte gadget (compresa l'oggettistica ai limiti del sacrilego) il frate pugliese è gettonato più di una star: ogni giorno si vendono almeno mille articoli, acquistati soprattutto dai pellegrini devoti tanto a san Pio quanto a san Souvenir. I frati lasciano correre e, sul business delle cianfrusaglie, chiudono un occhio. Attentissimi sono invece per quanto riguarda le reliquie, quelle vere.
A parte il corpo che è esposto nel nuovo santuario, l'osso ioide che si trova nella chiesa conventuale di Pietrelcina e il cuore, custodito a San Giovanni Rotondo, non esistono altre reliquie ex corporis di Padre. I collezionisti di reliquie devono accontentarsi solo di qualche pezzetti di tonaca del santo, che i frati distribuiscono con parsimonia in cambio di offerte volontarie. Soldi benedetti.
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