La speranza è durata solo poche ore. Poi si è spenta, proprio quando stava per sopraggiungere il tramonto e si pensava che il bimbo di sette anni potesse salvarsi, dopo essere stato ferito per errore alla nuca dal nonno.
Da ieri una famiglia di Fidene, borgata alla periferia di Roma, vive l'inferno. Dovrà accettare la morte del bambino, che è stato strappato alla vita proprio da quell'uomo che amava tanto e che lo riempiva di attenzioni,
La tragedia si è consumata ieri mattina in un appartamento di via Val Sillaro, poco distante dalla stazione della metro Conca d'Oro. Erano da poco passate le 10.30 e da poco il bimbo era arrivato in compagnia del papà per far visita al nonno. Abitavano a Palombara Sabina e, probabilmente, si erano recati dall'uomo, di 76 anni, per salutarlo prima di Ferragosto e fargli un po' di compagnia.
A un certo punto il papà si è allontanato per andare in bagno e ha lasciato il bambino con il nonno, come aveva fatto centinaia e centinaia di volte. Un rumore sordo, inconfondibile, ha rotto all'improvviso il silenzio di quella strada semideserta. L'uomo si è precipitato in salone e si è trovato davanti una scena agghiacciate. Davanti a lui c'era il figlioletto a terra, ancora cosciente, e davanti il nonno del piccolo in stato di choc.
Immediata la richiesta d'aiuto. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che hanno soccorso il bimbo, ma era evidente che la situazione già era disperata. Sul posto anche gli agenti delle volanti e del commissariato Fidene, che hanno constatato che la ferita alla nuca era stata provocata da un proiettile esploso dall'arma del nonno. Il bambino è stato portato subito al Policlinico Umberto I, dove è entrato in codice rosso. I medici lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico nella speranza di salvargli la vita, poi lo hanno ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Ma tutti gli sforzi sono stati inutili, perché il paziente non ce l'ha fatta e nel tardo pomeriggio i sanitari hanno dovuto dichiarare la morte cerebrale.
Al momento chi indaga esclude il gesto volontario e fa rientrare la vicenda in una tragica fatalità. Ma il procedimento in Procura sarà rubricato ugualmente in omicidio colposo. L'anziano, che era sotto choc, è stato ascoltato dalla polizia e la sua posizione ora è al vaglio degli inquirenti. «È stato un incidente, è stato un incidente», ha continuato a ripetere a chi lo stava interrogando, come ripetesse una nenia.
L'uomo, secondo quanto ha raccontato agli investigatori, stava riponendo la pistola proprio per non farla prendere al nipotino, quando è partito il colpo.Dagli accertamenti sull'arma, una Glock calibro 9, risulta che era regolarmente denunciata.
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