Una riunione tra amici, approfittando dello sciopero a scuola. Vino, vodka alla pesca, scherzi e risate tra quindicenni, tre ragazzi e due coetanee. Ma quando una di loro lascia il gruppo per andare a studiare, l'altra finisce in balia del branco, che la violenta.
Lo stupro di gruppo è avvenuto venerdì mattina a Reggio Emilia e ha già portato agli arresti domiciliari uno studente, chiamato a rispondere di violenza sessuale aggravata dall'aver approfittato di una minore in condizioni di debolezza fisica e psichica. «È vero, abbiamo fatto sesso, ma lei era consenziente», ha detto al giudice che lo ha interrogato. Gli altri due compagni di classe sarebbero per ora solo indagati.
La Procura dei minori di Bologna ha accertato che i cinque non sono entrati nell'istituto superiore di Reggio Emilia, che frequentano insieme, per via di uno sciopero. Sono andati invece a casa del quindicenne (autore dello stupro). Era vuota in quelle ore, perché la mamma era al lavoro, e così ne hanno approfittato per passare del tempo insieme. Ma hanno bevuto parecchio, fino a quando una delle due studentesse è andata via, perché il giorno seguente doveva sostenere un'interrogazione. Ed è allora che l'amico avrebbe approfittato della vittima. «Era nudo, steso sopra di me - ha raccontato più tardi alla sorella più grande tra i singhiozzi -. Mi ha fatto male. Io ero impotente e non riuscivo a muovermi. Era un mio amico».
La maggiore l'ha accompagnata a sporgere denuncia ai carabinieri, poi in ospedale per accertamenti, che avrebbero confermato l'avvenuta violenza e un livello altissimo di etanolo nel sangue (96,0 mg/dl) della ragazza. «Aveva pesantemente abusato di alcolici come vino e vodka alla pesca - si legge nella richiesta di misura cautelare - in quantità tali da compromettere la sua capacità di esprimere un valido consenso».
La quindicenne forse ha avuto un rapporto anche con un altro giovane. Lo confermerebbero alcuni whatsapp tra l'arrestato e un amico, scambiati intorno alle 14.30. «Fra sta dicendo da mezz'ora che l'abbiamo stuprata. Fra siamo nella merda fino al collo», dice il protagonista all'altro. I carabinieri stanno cercando di recuperare altri messaggi, che sono stati cancellati. «Ha 15 anni, è incensurato - ha commentato l'avvocato Giacomo Fornaciari, legale dell'arrestato, che in prima battuta era stato portato in un centro di prima accoglienza - ritengo che i domiciliari siano la misura giusta mentre i contorni della vicenda vengono chiariti».
«Apprendiamo con sgomento dell'indagine che vede alcuni giovanissimi reggiani coinvolti per presunta violenza sessuale, ai danni di una loro coetanea - è il commento del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi - -.
Auspichiamo che gli organi competenti possano fare nel più breve tempo possibile piena luce su quanto avvenuto, atteso che la piaga della violenza contro le donne è una delle più odiose, contro la quale è dovere di ognuno di noi, donne e uomini, spendersi e impegnarsi nel proprio quotidiano».
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