Cronaca nera

Il figlio di Salvini rapinato del cellulare

Il 19enne aggredito con cocci di bottiglia. Il padre: a Milano purtroppo capita a tanti

Il figlio di Salvini rapinato del cellulare

Rapinato del telefonino l'antivigilia di Natale, per strada, a 19 anni. «Può capitare, è successo a lui come, purtroppo, capita a tanti a Milano: fortunatamente non si è fatto male nessuno» ha dichiarato conciliante il suo papà, il ministro per le Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini. Federico, studente di fisica all'università Bicocca, è il suo primogenito, nato il 3 aprile 2003 a Milano dall'unico matrimonio del leghista, ovvero quello con la 49enne Fabrizia Ieluzzi, coach di successo, ex cronista di nera per radio e quotidiani, appassionata di serie tivù noir. «Sarà anche per quello che ho perso dieci anni di vita in pochi minuti, mi è sembrato di assistere alla scena al rallentatore, mi sono immedesimata, anche troppo» ci confida al telefono dalla casa di montagna nella Bergamasca lei, mamma Fabrizia. E ripercorre per noi la sera del 23 dicembre. «Avevo sentito Federico un quarto d'ora prima, era a piedi, veniva dalla casa di suo padre, tra il Trivulzio e la zona di Gambara, e stava andando dalla cena di compleanno di un suo amico. Vi raggiungo domani dice a me e al mio compagno. Dopo un quarto d'ora nemmeno mi compare sul display un numero che non conosco. Dall'altra parte ancora mio figlio. Mamma, sono tornato sotto casa di papà, mi hanno rubato il telefono, ma io sto bene, non preoccuparti. Ero senza soldi e non sapevo come comunicare, quindi ho pensato di raggiungere la scorta che c'è sotto casa sua, per avvertirti. Adesso chiamiamo la polizia, avvisiamo anche il papà».

«Erano in due, lo hanno bloccato per strada con la scusa di chiedergli una sigaretta, quindi hanno rotto una bottiglia di vetro e con il coccio puntato contro Federico, gli hanno mostrato le loro vere intenzioni...Gli hanno preso il telefono, un modello di Iphone non recente ma che aveva da sei mesi e i soldi, restituendogli però il portafoglio con i documenti, quindi sono scappati. Quando mi sono ripresa dall'emozione con l'Ipad ho geolocalizzato il telefonino, mentre mio figlio era in questura a fare denuncia. Sono contenta: ha assecondato i rapinatori e si è comportato benissimo, non opponendo resistenza...» conclude Fabrizia Ieluzzi. Il telefono del figlio è stato ritrovato 12 ore dopo dalla squadra mobile: i ladri hanno tentato di venderlo a un commerciante egiziano in zona San Siro, lui ha chiamato la questura perché «l'affare gli puzzava».

Appunto.

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