Film, la truffa del tax credit. Scoperti altri 6,2 milioni

L'indagine delle Fiamme gialle dopo il caso Kaufmann. Intesa col ministero. Già segnalate oltre 200 pellicole

Film, la truffa del tax credit. Scoperti altri 6,2 milioni
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Oltre 6,2 milioni di euro di tax credit sarebbero stati percepiti in modo indebito da parte di società di produzione. Ma la cifra è ancora provvisoria ed emerge dalle indagini, che sul tema sono ancora in corso, della Guardia di Finanza, con cui il ministero della Cultura ha rinnovato un protocollo d'intesa già esistente da tempo. È in questa cornice che nell'ultimo anno e mezzo, già da quando ministro era Gennaro Sangiuliano, sono stati segnalati film che avevano beneficiato del credito d'imposta e che presentavano però documentazione anomala a supporto della richiesta. O anche costi a bilancio in apparenza troppo alti. Va ricordato infatti che prima della stretta all'incentivo, che ha rivelato diverse storture, più alta era la spesa per realizzare il film più alto era il credito d'imposta, che poteva coprire fino al 40 per cento dei costi.

L'accordo con la Finanza "punta a velocizzare e rendere ancora più efficace l'azione di contrasto alle frodi e truffe negli ambiti culturali", spiegano dal ministero in una nota. Oltre "al prezioso lavoro svolto in questi anni per la vigilanza e il controllo del tax credit", la "stessa cosa vale per le truffe legate alla 18App. La Guardia di Finanza ha accertato, negli anni, contributi indebitamente percepiti per oltre 21 milioni di euro, denunciando 335 soggetti". Il protocollo prevede "momenti di confronto tra le due istituzioni per lo scambio di informazioni, corsi di formazione e aggiornamento". I limiti della burocrazia del ministero si sono rivelati quelli normalmente insiti in un mero controllo documentale, privo degli strumenti investigativi e di tracciamento dei flussi di denaro delle Fiamme Gialle, e che dunque non bastava per individuare presunte richieste illegittime. Spesso però la Direzione Cinema del ministero ha colto anomalie sia di fronte a certe voci a bilancio, sia nei documenti forniti a supporto delle domande. Per questo ha inviato alle Fiamme Gialle un elenco in continuo aggiornamento di opere - e relative case di produzione - che avevano beneficiato del tax credit, e considerate "sospette" o comunque meritevoli di approfondimento. I film segnalati sono arrivati a oltre 200. "Il memorandum è, quindi, un chiaro ed efficace strumento di presidio della legalità e testimonia il costante impegno di MiC e GdF a salvaguardia del lavoro, del merito degli operatori della cultura onesti".

Una mossa necessaria soprattutto dopo quanto emerso dal caso di Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, che ha terremotato via del Collegio romano. Il presunto assassino di Villa Pamphili, aveva ottenuto un tax credit da 863mila euro, per il tramite di una società italiana (regolare) che ha curato la produzione esecutiva di una sua pellicola. Gli atti sono stati acquisiti dalla Procura di Roma per verificare se quel film sia stato effettivamente poi realizzato e se la documentazione fosse in regola. La stessa premier Meloni ha ribadito che "il caso Kaufmann è solo l'epilogo più drammatico e scandaloso di un sistema, che negli anni ha generato delle vere e proprie truffe, ma anche costruito un meccanismo distorto che consentiva così di finanziare con milioni di euro dei cittadini film che poi alla fine guadagnavano poche decine di migliaia di euro". Per il ministro Giuli "cultura significa lavorare in un orizzonte comune non soltanto di linguaggi ma anche di comportamenti. Cultura è etica".

E ieri la sottosegretaria Lucia Borgonzoni ha fatto sapere che il ministero vuole continuare a sostenere il settore, in particolare le sale cinematografiche, "determinanti per lo sviluppo dell'intera industria".

Il Mic è intervenuto con una campagna promozionale sui biglietti, e "i numeri di queste settimane raccontano di incassi vicini ai valori dello stesso periodo dell'anno scorso e in aumento rispetto al 2023 (+38,3 per cento) e pure rispetto alla media del triennio 2017-2019 (+21,4 per cento)". Dall'inizio dell'anno il 2025 "guadagna un +3 per cento sul 2024 e un +10 per cento sul 2023".

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