Finita la luna di miele Starmer-sindacati: pronto maxi-sciopero

Protesta dei macchinisti: da settembre la Londra-Edimburgo bloccata per 22 giorni. Caos anche in ospedali, aeroporti e frontiere

Finita la luna di miele Starmer-sindacati: pronto maxi-sciopero
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È finita presto la luna di miele tra sindacati e il governo laburista inglese. Ieri, i macchiniisti aderenti al sindacato

Aslef della LENR - acronimo per London North Eastern Railways, la società che gestisce il servizio passeggeri della linea ferroviaria che collega l'Inghilterra orientale e la capitale, al Nord-Est dell'Inghilterra fino ad Edimburgo - hanno annunciato una serie pesantissima di scioperi che avranno luogo ogni weekend a partire dal prossimo settembre fino a novembre. Ben 22 giorni di braccia incrociate, scattati secondo quanto spiegano i leader sindacali, in seguito alle ripetute violazioni da parte dell'azienda degli accordi contrattuali presi. L'ennesima grana per il Premier Keir Starmer, arrivato a Downing Street a luglio e già alle prese con rivolte di ogni genere. Questi scioperi sono completamente diversi dalla controversia sugli aumenti salariali che si sta avviando verso un lieto fine, ma si aggiungono ad una situazione di tensione generale tra l'esecutivo e varie categorie di lavoratori a cui il Labour di Starmer ha promesso fondi e supporto e che adesso premono perché gli impegni vengano mantenuti. Come quella degli operatori ai controlli di frontiera, che all'aeroporto di Heathrow minacciano interruzioni del servizio dal 31 agosto fino al 3 settembre in seguito a comportamenti del datore di lavoro considerati inaccettabili da parte del loro sindacato. Agli agenti addetti ai controllo dei confini e' stato imposto di scegliere tra le loro responsabilità di assistenza e il loro lavoro ha spiegato il portavoce del sindacato dei dipendenti dei servizi pubblici e commerciali. Ma non basta. Anche i medici di famiglia, per la prima volta in 60 anni, stanno portando avanti degli scioperi a singhiozzo - decisi per protesta contro l'ultimo governo conservatore che aveva aumentato il loro budget di un misero 1.9 % - che rischiano di protrarsi fino al 2025 con conseguenze disastrose per il servizio sanitario nazionale e i suoi utenti.

L'esecutivo Starmer ha portato al 6% la cifra destinata ai finanziamenti per il 2024-25, ma senza riuscire a far rientrare gli scioperi. Va detto peraltro, che il Primo Ministro, questo idillio con i sindacati, non l'ha mai raggiunto pienamente. Basti pensare che nel giugno scorso, Unite, la più grande delle organizzazioni che sostengono (e finanziano) il partito di Starmer, aveva rifiutato di supportare il suo manifesto elettorale, giudicando insufficiente ciò che stava facendo per proteggere i diritti dei lavoratori e i posti di lavoro nel settore dell'industria del gas e del petrolio. I finanziamenti da parte del sindacato per la campagna di Sir Keir erano arrivati, ma con la promessa di tener sotto occhio ogni mossa fatta d'ora in poi dal nuovo esecutivo. Che, a quanto sembra, fatica anche a mantenere buoni rapporti con alcuni gruppi elettorali evidentemente considerati meno importanti di altri.

Solo così infatti, si spiega la mossa del governo di togliere il bonus riscaldamento anche alla maggioranza dei pensionati eccetto quelli indigenti. Con la conseguenza che, ancora una volta quest'inverno, molti anziani dovranno nuovamente scegliere tra alimentarsi o riscaldare casa.

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