Fioravanti, l'uomo dei record. Esperto di gestione sanitaria con un passato da operaio

Ad Ascoli il pioniere dell'ambientalismo di destra: "Mi ispiro ai modelli di Giorgia ed Enrico Mattei"

Fioravanti, l'uomo dei record. Esperto di gestione sanitaria con un passato da operaio
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È il sindaco dei record. Marco Fioravanti diventa il 19 giugno 2019 il più giovane primo cittadino nella storia di Ascoli. Al secondo giro realizza un altro primato: ottiene il 73,9 per cento di preferenze, la più alta percentuale in Italia fra i Comuni interessati alla tornata elettorale. Ora la consacrazione: eccolo in testa alla classifica del gradimento stilata ogni anno dal Sole 24 ore.

Insomma, Fioravanti continua a stupire, ma lui ci tiene ad essere inserito in un contesto che mette insieme la storia della sua regione e quella del partito di appartenenza, Fratelli d'Italia. "Io ho due modelli - spiega al Giornale - il primo è Giorgia Meloni che ho sempre seguito. Il secondo è Enrico Mattei, marchigiano come me e capace di andare a cambiare il mondo, sempre tenendo i piedi per terra".

Ecco il mix giusto sembra quello: poca ideologia, l'attenzione alla realtà, più una biografia anomala che è difficile incasellare.

Classe 1983, Fioravanti diventa perito, poi inizia a lavorare perché il padre, camionista, muore presto. "Ho fatto sette anni l'operaio, qui ad Ascoli, in una catena di montaggio e ho imparato a condividere le difficoltà che non mancavano".

A un certo punto, trova nuovi equilibri e si iscrive all'Università: si laurea in scienze politiche. E successivamente ottiene la magistrale in Management pubblico e dei sistemi socio-sanitari. Insomma, parla la lingua della gente comune, è lontano dall'immagine di certi sindaci tecnocrati, ma allo stesso tempo conosce a fondo le dinamiche burocratiche e non ne resta prigioniero.

Nel 2009 è consigliere comunale e nel 2014 presidente del consiglio comunale. Cinque anni più tardi, prende il posto di Guido Castelli che ha affrontato la dura esperienza del sisma e andrà a fare il Commissario straordinario per la ricostruzione, dominus in un territorio di 8mila chilometri quadrati, oggi il più grande cantiere d'Europa.

Con Castelli, condivide non solo la militanza in FdI ma anche l'approccio alla tragedia del 2016: la battaglia di fondo non è quella per rimettere in piedi le case cadute, ma offrire ai giovani lavoro e combattere la malattia più insidiosa: lo spopolamento.

Fioravanti è il quarto sindaco d'Italia come capacità di spesa sui fondi Pnrr in rapporto alla popolazione e una quota non trascurabile delle risorse viene spesa per incentivare lo spostamento ad Ascoli di coppie e famiglie. Ecco, i 160 appartamenti a canone calmierato, in via di restauro e offerti a chi abbia deciso di tenere in città la residenza almeno per cinque anni.

Fioravanti, con l'aiuto del Commissario, spinge per far decollare la filiera del legno che sfrutta i boschi della zona per rifornire due comparti d'eccellenza, come l'arredo e il pellet.

Contemporaneamente, Ascoli Piceno, fra restauri, bonifiche e aperture di nuovi locali, si affaccia fra le location a vocazione turistica e la Quintana, spettacolare torneo di impronta medioevale, diventa in questo settore l'evento più seguito d'Italia dopo il Palio di Siena. A sorpresa, ma non troppo, il sindaco del fare è anche il sindaco ambientalista, con l'uomo al centro, come documenta il libro Noi siamo l'ambiente.

Un testo, pubblicato da Baldini & Castoldi, che rompe il monopolio della sinistra e coniuga sviluppo e rispetto della natura: un approccio inedito, pensato per far decollare Ascoli e gran parte della dorsale appenninica.

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