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Fisco, via l'Irap e niente scadenze estive

Allo studio la moratoria ad agosto. Rimane l'ipotesi delle sole tre aliquote Irpef

Fisco, via l'Irap e niente scadenze estive

La riforma del Fisco prende il via. Finalmente. Almeno così pare a sentire le parole di ieri del viceministro dell'economia Maurizio Leo a Telefisco del Sole 24 Ore. «La tregua fiscale è ad ampio spettro e tocca anche il mondo degli accertamenti e anche ciò che è il contenzioso». La nuova riforma del Fisco ha aperto, insomma, il cantiere e il ministero dell'Economia pare aprire invece gli occhi sulla situazione emergenziale italiana: eliminazione dell'imposta regionale sulle attività produttive (Irap), moratoria estiva, nessuna scadenza per i versamenti ad agosto, ma anche misure premiali per chi collabora con il fisco, compresa la cancellazione del reato di dichiarazione infedele. Ma si lavora anche all'eliminazione dei tributi minori che oltre alla riduzione delle aliquote Irpef (da 4 a 3) vuole anche mettere mano all'Ires (premiare i redditi reinvestiti in capitale e lavoro e razionalizzare la base imponibile).

Leo ha riconosciuto che i contribuenti che si trovano in grande difficoltà. «Ci viene chiesto da più parti spiega Leo - nel momento in cui il contribuente, i professionisti, sono alle prese con le dichiarazioni non ha senso che vengano inviati avvisi bonari o richieste di documentazione. E poi una cosa fondamentale: nessuna scadenza di versamento nel mese di agosto, si deve ripartire dal mese di settembre».

Sull'annoso problema dell'evasione, invece, la chiave per l'esponente di FdI è quello di «cambiare approccio sull'accertamento», distinguendo tra aziende più piccole, per le quali si immagina un «concordato preventivo biennale», e quelle più grandi, intervenendo sulla «cooperative compliance», ad esempio abbassando la soglia di accesso. L'obiettivo, spiega Leo, è favorire un «dialogo» prima della fase dell'accertamento vero e proprio. Da accompagnare con «misure premiali» per chi collabora, come la riduzione (fino all'azzeramento) delle sanzioni. O addirittura l'eliminazione di un reato, quello di dichiarazione infedele, dice Leo, «se c'è una trasparenza nei comportamenti del contribuente».

Solo lo stralcio delle mini-cartelle, quelle fino a 1.000 euro, «interessa circa 7 milioni di contribuenti», aggiunge il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini: in totale sono 25-27 milioni di cartelle per un controvalore di 18 miliardi.

Dentro la maggioranza si fa sentire sul tema anche la Lega. «Siamo in prima linea», assicura Armando Siri, responsabile del programma che ribadisce l'obiettivo di arrivare ad una flat tax per tutti: «L'orizzonte è la legislatura, ci si arriverà per step. Lo step cui si sta lavorando adesso è pensare di trovare un punto intermedio di tre aliquote e piano piano arrivare all'aliquota unica fiscale per armonizzare il sistema di prelievo tributario per tutti».

Sulla riforma del Fisco arriva il plauso anche dei commercialisti a Leo. Il presidente del Consiglio nazionale Elbano de Nuccio parla, infatti, di «piena sintonia», nonché di parole che «prefigurano una quanto mai apprezzabile impostazione del lavoro per giungere alla tanto attesa riforma del nostro sistema fiscale».

Intanto la tregua fiscale introdotta con la legge di bilancio mostra i primi effetti: nei primi 5 giorni sono già arrivate 65mila richieste di definizione agevolata delle cartelle, annuncia Leo, che considera questo pacchetto di interventi «un ponte verso la riforma, verso un fisco più equo e più a misura d'uomo».

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