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Il mandato pieno, le priorità, il Viminale: la Lega fa quadrato su Salvini

Il Consiglio Federale conferma "pieno mandato" a Salvini. Interno, Lavoro, Giustizia, Infrastrutture, Agricoltura e Riforme per l'Autonomia: ecco i ministeri a cui punta il Carroccio

Il mandato pieno, le priorità, il Viminale: la Lega fa quadrato su Salvini

La Lega riunisce il consiglio federale in vista della prossima squadra di governo guidata dal centrodestra. I vertici del Carroccio si sono ritrovati attorno al tavolo questo pomeriggio, senza però partorire una vera e propria lista di possibili ministri. Al centro dell'appuntamento ci sono stati i temi cruciali, che di conseguenza si riflettono sui ministeri ambiti per il nuovo esecutivo. "Siamo pronti a un governo di centrodestra finalmente scelto dagli italiani. Un governo politico che lavorerà per 5 anni senza beghe e litigi come a sinistra si augurerebbero", ha dichiarato Matteo Salvini.

Le priorità della Lega

Le priorità indicate dalla Lega si muovono su due binari ben precisi: "Avanti tutta sull'estensione della Flat Tax fino a 100mila euro di fatturato e superamento della legge Fornero grazie a Quota 41, per dare opportunità ai giovani". A tutto ciò si aggiungono la revisione del reddito di cittadinanza, il taglio della burocrazia, la sicurezza, lo sblocco dei cantieri e la valorizzazione di settori strategici. Sulle bollette e sul caro-energia si chiede "un intervento importante, in attesa di un'azione (se mai ci sarà) a livello europeo".

Il consiglio federale ha confermato "pieno mandato" a Salvini per proseguire i lavori con gli alleati per dare all'Italia "un governo politico e all'altezza delle aspettative". La volontà è quella di riportare al centro "la buona politica" mettendo da parte "la stagione dei tecnici". Salvini ha ricordato che la Lega può vantare donne e uomini "di valore che possono ricoprire incarichi di grande responsabilità" e ha ribadito di avere "idee chiare" sul da farsi e sulla squadra da portare al governo.

I ministeri chiave

La Lega punterebbe ad aggiudicarsi i dicasteri dell'Interno, delle Infrastrutture, dell'Agricoltura, della Giustizia, del Lavoro e degli Affari regionali o delle Riforme e l'Autonomia. Nello specifico i "desiderata" sono soprattutto il Viminale e il dicastero delle Riforme e l'Autonomia. Il ragionamento fatto è che i risultati ottenuti alla guida dell'Interno (epoca gialloverde) vanno rivendicati con orgoglio. In tal senso si è espresso Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dello Sviluppo economico: "C'è un lista di ministeri di interesse per la Lega, non abbiamo parlato di nomi. Viminale? Salvini mi sembra il candidato naturale".

C'è chi avrebbe chiesto di puntare sulla Sanità o su altri dicasteri ma, fa sapere l'Agi, alla fine sarebbe prevalsa la tesi di rilanciare su Infrastrutture e Agricoltura. Fonti parlamentari riferiscono che Salvini non avrebbe fatto alcun nome, mentre avrebbe indicato unità e compattezza come condizioni importantissime per poter trattare sulla formazione del governo.

Inoltre è stato sottolineato "l'ottimo lavoro della Lega di governo". Un endorsement ai ministri leghisti ancora in carica. Non a caso Luca Zaia avrebbe suggerito a Salvini di chiedere la conferma di Erika Stefani, Massimo Garavaglia e Giancarlo Giorgetti. Il presidente della Regione Veneto ha poi posto l'attenzione sul ministero per gli Affari regionali, così da concludere e approvare in via definitiva il percorso per l'Autonomia differenziata.

Salvini: "La sinistra alimenta odio e violenza"

Il consiglio federale è stato aperto da Matteo Salvini, che ha mostrato la prima pagina de La Repubblica che questa mattina ha aperto con un titolo tranchant: "Assedio a Salvini". L'ex ministro dell'Interno ha denunciato che "il principale giornale della sinistra fa un'apertura contro di me" mentre ci sono urgenze come guerra, bollette e inflazione: "C'è un brutto clima. Questa situazione di crescente tensione, con un Paese in grave crisi, rischia di alimentare odio e violenza politica individuando bersagli precisi. Basta una testa calda...".

La squadra di governo

Il centrodestra è al lavoro sulla squadra di governo. Forza Italia ha chiesto di dare vita a un esecutivo dal profilo politico, lasciando per eventuali tecnici solo pochissime caselle. Anche la Lega si dice contraria all'ipotetica abbondanza di personalità al di fuori dal mondo della politica. Giorgia Meloni continua a tenere le carte coperte, almeno in pubblico. Nel frattempo sono costanti i contatti con gli alleati per affrontare le priorità del Paese, dall'emergenza energetica al caro-bollette.

Una partita importante si giocherà sull'elezione dei presidenti di Camera e Senato, che in questo momento ha precedenza nelle discussioni della leader di Fratelli d'Italia. Bisognerà decidere di comune accordo se puntare alla guida di entrambi i rami del Parlamento o lasciarne una a un partito che rappresenta l'opposizione. Ovviamente ogni singola mossa sarà condivisa dai partiti del centrodestra.

La leadership di Salvini

In questi giorni tiene banco anche la questione relativa alla leadership di Matteo Salvini, attorno a cui però hanno già fatto quadrato i big del partito. Nel consiglio federale della scorsa settimana infatti è stata registrata la compattezza sull'attuale segretario, per cui i vertici di via Bellerio hanno chiesto di ottenere un ministero di peso nel prossimo governo.

La classe dirigente del Carroccio dunque non sembra intenzionata a muoversi contro il proprio leader.

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