Cannoni ad acqua, scudi e manganelli per bloccare le proteste contro Donald Trump. Il presidente americano è arrivato nelle Filippine, ultima tappa il viaggio in Asia, dove è stato accolto dalle proteste «Dump Trump» dopo avere partecipato alla due giorni del summit Asia-Pacifico Apec in Vietnam. A Manila la polizia in tenuta anti-sommossa è intervenuta per bloccare i manifestanti di sinistra che protestavano contro il presidente e impedire che giungessero fino all'ambasciata Usa. Intanto, su Twitter, Trump ha pubblicato una serie di post ripercorrendo le questioni affrontate nelle ultime ore. E in particolare hanno fatto discutere le sue parole sulla Corea del Nord: «Perché Kim Jong-un mi insulta chiamandomi vecchio, mentre io non lo chiamerei mai basso e grasso? Beh, mi sforzo tanto per essere suo amico - e forse un giorno accadrà!», ha scritto l'inquilino della Casa Bianca. Toni molto meno conciliatori rispetto a quelli mantenuti in Vietnam, dove il presidente Usa aveva chiesto a tutti i Paesi responsabili di agire per garantire che la Corea del Nord non continui a minacciare il mondo: «La sicurezza è un obiettivo che dovrebbe unire tutte le nazioni civilizzate», aveva detto parlando in conferenza stampa congiunta con il presidente vietnamita Trang Dai Quang a Hanoi.
«Tutte le nazioni responsabili devono agire per garantire che il regime della Corea del Nord non continui a minacciare il mondo con un numero di morti inconcepibile», aveva proseguito, aggiungendo che «vogliamo pace, non guerra».
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