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Il fondatore di Yandex: "Invasione barbara"

Un'altra voce russa contro Putin. Autorevole e significativa. È quella di Arkady Volozh, cofondatore del colosso tecnologico Yandex

Il fondatore di Yandex: "Invasione barbara"
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Un'altra voce russa contro Putin. Autorevole e significativa. È quella di Arkady Volozh, cofondatore del colosso tecnologico Yandex, la Google russa. «L'invasione dell'Ucraina è barbara e io sono categoricamente contrario» dichiara in una nota. «Sono inorridito per il destino delle persone in Ucraina, molti dei quali miei amici personali e parenti, le cui case vengono bombardate ogni giorno».

Yandex non è solo motore di ricerca, è l'indirizzo più cliccato nella Federazione e gestisce la metà delle ricerche internet del Paese, ma anche fornitore di servizi: e-commerce, trasporti, mappe e pagamenti elettronic. L'ottavo provider al mondo. L'uomo d'affari si è ritirato dal consiglio di amministrazione di Yandex e dalla sua posizione di ad del gruppo a metà del 2022, poco dopo essere stato inserito nell'elenco delle sanzioni occidentali. Nei giorni scorsi, i media russi avevano notato che Volozh aveva cancellato la Russia dalla biografia sul suo sito web. Volozh è il quarto uomo d'affari nella lista di Forbes dei 200 russi più ricchi a essere schierato contro la guerra, dopo Mikhail Khodorkovsky, Oleg Tinkov e Andrei Borodin.

Yandex stessa ha affrontato mesi di instabilità dopo l'inizio del conflitto, con molti dipendenti che hanno lasciato il Paese. A dicembre, un alleato di lunga data del presidente Vladimir Putin, Alexei Kudrin, ha dichiarato che si sarebbe unito al gruppo come consulente per lo sviluppo aziendale per supervisionare le operazioni. Negli ultimi anni, le autorità russe hanno costantemente aumentato il controllo su internet, un tempo considerato l'ultimo baluardo della libertà nel Paese. Tutte le principali organizzazioni dei media sono già di proprietà statale o sono vicine alla linea del Cremlino.

Volozh, da parte sua, ha aggiunto che dall'inizio della guerra si è concentrato sul sostegno agli ingegneri russi

talentuosi che hanno deciso di lasciare la Russia. «Ho dovuto rimanere in silenzio per molte ragioni. Si può discutere fino a che punto questa affermazione sia opportuna, ma non sulla sua essenza. Sono contro la guerra».

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