«Buona battaglia». Dal carcere di Bollate, Roberto Formigoni incoraggia gli amici e ringrazia i sostenitori, che gli stanno facendo pervenire messaggi di «sostegno e stima». Lo fa con una lettera scritta di suo pugno al giornale Tempi, che l'ha pubblicata con grande evidenza ieri mattina. Nel biglietto, scritto con una grafia vivace e sicura, appaiono due sole parole cancellate con un tratto di penna. Il tono è informale e amichevole. Tempi è una testata tradizionalmente vicina al mondo di Comunione e liberazione, il movimento cattolico di cui Formigoni è stato l'esponente più noto e potente, fra i politici. Evidentemente il giornale ha fatto omaggio di un abbonamento a Formigoni, che una settimana fa è entrato in carcere .
«Carissimi amici - ha scritto l'ex governatore alla redazione del giornale diretto da Emanuele Boffi - grazie per l'abbonamento, e per gli articoli e le testimonianze che mi avete inviato!». Formigoni si trova a Bollate dalla mattina di venerdì 22 febbraio, dopo che il giorno precedente è stata confermata la sua condanna a cinque anni e dieci mesi per corruzione nell'ambito del «caso Maugeri».
La sorte giudiziaria di Formigoni ha suscitato moltissime reazioni. Per lo più reazioni di solidarietà e di orgoglio politico nel mondo del centrodestra, che ha rivendicato una stagione di successi elettorali ma anche una «incontestabile serie di importanti primati in Lombardia» come l'ha chiamata l'attuale governatore Attilio Fontana.
Da una settimana il giornale Tempi conduce una battaglia per Formigoni. Per difendere non solo e non tanto la sua persona, quanto la sua storia politica. «Siamo di fronte a una storia solo criminale?» ha chiesto per esempio il consigliere comunale di «Milano popolare Matteo Forte, per rispondere che evidentemente no, non è solo questo. Ma è stato pubblicato anche un intervento del direttore Boffi, una lettera del consigliere regionale di «Noi con l'Italia» Luca Del Gobbo («Il mio amico Formigoni e quel modello che ha reso grande la Lombardia»). «Vorrei rassicurare tutti: Formigoni è vivo» ha scritto il fondatore di Tempi, Luigi Amicone, oggi consigliere comunale di Forza Italia a Milano. E sono stati ripresi anche gli editoriali di Giuliano Ferrara e Piero Sansonetti
A queste solidarietà Formigoni ha voluto rispondere, senza far mancare un singolare invito, che oggi appare come il riflesso della sua indomabile indole di attore e protagonista della politica. «Vi prego di pubblicare, magari anche più di una volta, queste mie parole - ha scritto - perché i messaggi che mi arrivano sono proprio tanti». «Ringrazio - ha proseguito nella lettera - tutti gli amici e le persone che in questi giorni mi stanno facendo pervenire lettere, telegrammi, cartoline, mail di sostegno e di stima. Non riuscirò mai a ringraziarvi personalmente come vorrei. Vi ringrazio e vi saluto tutti tramite Tempi. Ciao». Poi il post scriptum: «Comprendete bene che da parte mia ogni parola in più sarebbe fuori luogo. A voi auguro buon lavoro e buona battaglia. Roberto».
Dopo la sentenza passata in giudicato l'ex governatore lombardo è finito in carcere a quasi 72 anni per un inasprimento dovuto a una norma di recente aPprovazione, il cosiddetto «spazzacorrotti», che ha reso più difficile l'acceso alle pene alternative. Pochi giorni dopo si è visto opporre un parere negativo alla richiesta di domiciliari presentata dai suoi legali. Tuttavia viene descritto come sereno e determinato.
«È una persona tranquilla, serena, cosciente di dover rimanere in carcere per un po' di tempo e con l'idea di impegnarsi nel volontariato» ha detto don Antonio Sfondrini, cappellano del primo reparto di Bollate, dopo averlo incontrato alla fine della messa domenicale.
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