
Quanto ha pesato l'immigrazione nel declino dell'Impero Romano? È una domanda che oggi assume un significato nuovo. Anche Roma, infatti, fu meta di flussi migratori, soprattutto dal secondo secolo d.C. in poi. Questo oggi ci porta a riflettere sulle spinte antidemocratiche, anzi "demofobiche" che hanno guidato i governi europei negli ultimi decenni provocando danni difficili da riparare. Pensiamo all'immigrazione di massa, che ha messo in crisi la coesione sociale e politica del continente. L'Ue ha promosso o permesso l'ingresso di milioni di persone come soluzione ai problemi demografici ed economici, ma senza un vero piano di integrazione. Il risultato è stato un aumento delle tensioni sociali e il rafforzamento dei movimenti sovranisti. Nel frattempo, si è assistito a una marcia indietro sociale e a un "Liberismo reale" che ha banalizzato la parola "liberale" ormai usata da chiunque non sia dichiaratamente comunista o fascista. L'analogia con il declino dell'Impero Romano non è solo una provocazione. Anche allora si assistette all'indebolimento della classe media, alla concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e all'aumento di una popolazione urbana dipendente dall'assistenzialismo statale.
Questo avvenne perché i legionari, a cui venivano assegnate terre dopo il servizio militare, preferivano venderle ai latifondisti e trasferirsi a Roma, ingrossando il sub-proletariato urbano.
Una massa che gravitava intorno alle famiglie patrizie, partecipava alla distribuzione gratuita del grano e assisteva ai giochi circensi. La crisi dell'Impero Romano fu complessa e durò secoli, ma oggi, grazie alla tecnologia, i cambiamenti potrebbero essere più rapidi. Oggi vediamo qualcosa di simile: un ceto medio impoverito, periferie in crisi e un sistema di welfare sotto pressione. Il problema di fondo è l'assenza di una gestione strategica che tuteli prima di tutto i cittadini europei, partendo dalla visione del pensiero liberale che metteva al centro la classe media come motore della civiltà.
Infatti, la classe media educa i suoi figli a studiare e a impegnarsi, molto più dei poveri, che devono affrontare problemi di sopravvivenza, o dei ricchi, i cui figli non sono motivati dal bisogno.Se Roma non ha saputo fermare il declino, l'Europa saprà invertire la rotta prima che sia troppo tardi?