La Francia è un caso: solo 332 dosi

L'Olanda anticipa il via alla campagna. Gli Usa procedono a rilento

La Francia è un caso: solo 332 dosi

Mentre il governo britannico si accaparra da AstraZeneca due milioni di dosi a settimana, quello francese è nella bufera per la lentezza con cui procede la campagna di vaccinazioni nel Paese. Le somministrazioni stanno a dir poco arrancando, soprattutto se si confrontano i numeri con quelli virtuosi della Germania.

Nel Paese d'Oltralpe in una settimana sono state inoculate solo poche centinaia di dosi (332 persone a venerdì, secondo CovidTracker) contro le 6mila in Austria o le 36mila in Polonia (dati del 30 gennaio, ndr). Nonostante il presidente Emmanuel Macron nel suo saluto ai francesi la sera di Capodanno abbia assicurato la volontà di accelerare, diversi esponenti della comunità sanitaria puntano l'indice sulla strategia vaccinale adottata dal governo. «La Germania oggi è probabilmente a più di 100mila persone vaccinate nelle nostre stesse condizioni. Noi non abbiamo ancora raggiunto il migliaio», deplora Frèdèric Bizard, docente all'Esc ed economista della sanità. A differenza dei suoi vicini europei, la Francia vaccina «50 persone al giorno», lamenta Mehdi Mejdoubi, capo del polo presso il Centre Hospitalier de Valenciennes.

L'Olanda, invece, ha annunciato che la campagna vaccinale partirà la settimana prossima, prima della data inizialmente prevista. È l'unico Paese Ue a non aver ancora iniziato la somministrazione, una decisione che l'esecutivo ha motivato con l'esigenza di assicurare al meglio il funzionamento del programma. Il piano originale prevedeva un inizio simbolico l'8 gennaio, per poi avviare la campagna a pieno ritmo il 18. Ma le associazioni dei medici hanno protestato, chiedendosi perché non usare subito le 175mila dosi già arrivate. E di fronte alle proteste il governo ha annunciato l'imminente vaccinazione di 30mila medici e infermieri.

In Russia, invece, già da un mese hanno cominciato a somministrare lo Sputnik V, il vaccino sviluppato nel Paese di Putin, e oltre 800mila cittadini hanno ricevuto la prima dose. Il ministro della Salute della Federazione russa, Mikhail Murashko, ha precisato che 1,5 milioni di dosi sono state inviate in tutto il Paese, meno dei due milioni previsti dal presidente. Critiche su gestione e tempi della vaccinazione anche oltreoceano. Negli Usa, prima nazione al mondo per contagi, l'operazione Warp Speed organizzata da Donald Trump ha fornito milioni di dosi, ma non è al passo con le promesse. I media prevedono che serviranno anni, al ritmo attuale, per vaccinare un numero di statunitensi sufficiente a fermare la pandemia. Secondo le previsioni, 20 milioni di persone avrebbero dovuto ricevere la prima dose entro il 2020: sono state meno di 3 milioni.

Il presidente eletto Joe Biden ha duramente criticato l'amministrazione Trump, promettendo di velocizzare le operazioni. Nei prossimi giorni, intanto, prenderà il via la campagna di vaccinazione all'interno dello Stato della Città del Vaticano.

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