
Il clima ora è di angoscia. L'antisemitismo preoccupa da anni, ma l'aggressione all'autogrill di Lainate - ai danni di un'incolpevole, normalissima famiglia di turisti ebrei francesi - è un altro salto di livello.
Il governo di Parigi è intervenuto: l'aggressione è "insopportabile" e "di carattere antisemita" dicono dal ministero degli Esteri francese. "Il nostro console a Milano è in contatto con la vittima e gli ha proposto la nostra assistenza". "La nostra ambasciata è in contatto con le autorità italiane, che hanno preso la misura della situazione affinché venga dato seguito a questo gravi fatti".
Solidarietà alle vittime anche dal presidente della commissione Episcopale per l'Ecumenismo e il Dialogo della Cei, monsignor Derio Olivero.
Del caso sono tornati a parlare il presidente del Senato Ignazio La Russa e il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. "Speravamo che la caccia all'ebreo fosse finita con la morte del nazifascismo, inaccettabile che questo avvenga ancora oggi, nel 2025, nel nostro Paese" ha detto il leghista.
L'escalation dell'odio, non si sa dove porterà. "Quello che temo di più, già sta succedendo: un odio legittimato - ha detto ieri il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib - L'odio ci può essere, fa parte dei fenomeni umani, ma chi sente che è legittimato, perde i freni inibitori". "Purtroppo questa notizia non mi ha sorpreso. Stiamo vivendo un'atmosfera molto pesante di fortissima crescita dell'antisemitismo" ha aggiunto spiegando che a Milano si verificano "un paio di episodi a settimana", da aggressioni a scritte nel quartiere ebraico. La presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche, Noemi Di Segni, ha avvertito che "è la libertà di tutti ad essere a rischio". L'Ucei presenterà formale denuncia che va ad aggiungersi ad altre 40 già in corso. E la Comunità di Milano fa sapere che intende costituirsi parte civile nell'eventuale processo.
La preoccupazione è palpabile. Si avverte un clima ostile, frutto anche del modo in cui la guerra viene raccontata, e amplificata da una sorta di alleanza sinistra-islam politico. "Ed è solo l'inizio" per qualcuno. Per Stefano Piazza, saggista ed esperto, tra coloro che hanno "accolto" così la famiglia di ebrei francesi all'autogrill di Milano, c'è qualcuno che ha fatto "il gesto della mano" tipico dei Fratelli musulmani.
Nel centrodestra le reazioni ai fatti di Lainate sono molte. Notevole il gesto di Ivan Scalfarotto, di Italia Viva, che ieri alla Senato è intervenuto con la kippah in testa. "Un segnale per affermare che nessuno dovrebbe aver paura di indossare una kippah nelle nostre città".
Per lo più silenti Pd e 5 Stelle. Ma a sinistra qualcuno conserva lucidità e onestà intellettuale: "La sinistra italiana e quella europea - ammette Luca Aniasi, presidente dei partigiani azionisti Fiap - portano la responsabilità di fronte alla storia di avere risvegliato il mostro dell'antisemitismo".
E Luciano Belli Paci (di Sinistra per Israele) osserva che l'antisemitismo "non è stato fermato quando la valanga ha iniziato a muoversi e avevamo avvertito i leaders dei partiti della sinistra che occorreva reagire subito".