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Fratoianni torna all'attacco sulla patrimoniale. Nel mirino risparmi e case sopra i 500mila euro

L'"armata rossa" del leader di Sinistra prepara una pioggia di emendamenti

Fratoianni torna all'attacco sulla patrimoniale. Nel mirino risparmi e case sopra i 500mila euro

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Fratoianni torna all'attacco sulla patrimoniale. Nel mirino risparmi e case sopra i 500mila euro

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Errare è umano, perseverare è sinistro. L'opposizione vuole una patrimoniale sopra i 500mila euro, prepara una serie di emendamenti choc alla legge delega sulla riforma fiscale e spiana la strada alla tassa sull'eredità che tanto piace all'Europa e soprattutto alla leader Pd Elly Schlein.

Il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni è il primo firmatario dell'emendamento che chiede di «avviare una progressiva armonizzazione dei regimi di tassazione del risparmio che preluda ad una riforma generale dell'imposizione sui patrimoni personali di qualsiasi natura mobiliare e immobiliare, che preveda una franchigia assoluta di 500mila euro e a seguire aliquote di tipo progressivo». Un altro emendamento prevede che la tassazione sull'eredità non sia più calcolata «in misura fissa» ma sia «commisurata al valore del patrimonio ereditato e nel rispetto del principio di progressività». Un altro emendamento invece chiede al governo di «preservare la progressività e assicurare maggiore equità ed efficienza al sistema di imposizione sul reddito personale attraverso la revisione della tassazione sulla ricchezza e l'introduzione di una imposta ordinaria sostitutiva sui grandi patrimoni». A firmare queste proposte c'è tutta l'armata rossa di Fratoianni in Parlamento: Marco Grimaldi, Francesco Emilio Borrelli, Luana Zanella, Angelo Donelli, Devis Dori, Eleonora Evi, Francesca Ghirra, Francesco Mari, Elisabetta Piccolotti e Filiberto Zaratti. «Non esiste giustizia sociale senza aumentare il contributo dei più ricchi per aiutare chi ha di meno», è il mantra di Fratoianni. Difficile che una di queste misure passi, ma il segnale è chiaro. L'Europa da tempo chiede di allineare la tassazione sulle eredità, anche perché entro il 2045 a causa del combinato disposto denatalità/invecchiamento mancheranno circa 8 milioni di buste paga per finanziare il welfare. «Il carico fiscale sarà traslato su altre voci di spesa che nel prossimo futuro dovrà inevitabilmente aumentare», spiegano gli esperti del Centro studi Fiscal Focus guidato da Antonio Gigliotti. Ocse, Ue e Fondo monetario internazionale puntano a un tesoretto nascosto nelle case e nei patrimoni che i nostri genitori hanno accumulato in questi anni, spesso sfitte o abbandonate (soprattutto al Sud e nelle Regioni meno popolate dai giovani, a caccia di fortuna altrove). Oggi la tassa sull'eredità per i parenti in linea diretta (figli o genitori) è al 4% sopra il milione di euro, per i fratelli è al 6%. La sinistra vuole dimezzare la franchigia e renderla «proporzionale». Con una flat tax al 10% lo Stato incasserebbe 20 volte di più, vale a dire circa 10 miliardi l'anno, secondo i calcoli di Fiscal Focus.

Una patrimoniale sopra i 500mila euro rischia di devastare definitivamente il ceto medio, spina dorsale di questo Paese e ormai unica fonte di reddito per fare cassa. Non è un caso se contestualmente la sinistra invochi la revisione del catasto. Aumentare il valore degli immobili e contestualmente le tasse di successione è una politica fiscale profondamente in linea anche con le ultime indicazioni di policy dell'Ocse.

Nei giorni scorsi la Commissione europea ha espressamente chiesto all'Italia di rivedere al rialzo gli estimi catastali, ipotesi incardinata dal governo di Mario Draghi e naufragata assieme all'ex governatore Bce.

Ma tassare eredità e catasto ci metterebbe definitivamente al tappeto.

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