Frontale sulla A4. L'amico dell'anziano: "Egidio non dormiva da ben due giorni"

La patente era stata rinnovata due anni fa. Ancora gravissima l'unica sopravvissuta

Frontale sulla A4. L'amico dell'anziano: "Egidio non dormiva da ben due giorni"
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Nel 2023, quando aveva compiuto ottant'anni, aveva rinnovato la patente che era ancora in corso di validità. Solo ventiquattro mesi dopo, una domenica mattina di fine luglio Egidio Ceriano, residente a Magenta (nel Milanese), ha provocato quel terribile incidente sull'A4 nel quale sono morte altre tre persone. E subito tra l'opinione pubblica si infiamma anche la discussione sulle modalità di rilascio della patente di guida per gli ultraottantenni.

Ma c'è un altro dettaglio, inquietante, rivelato al Corriere della Sera da Giuseppe Valisi, amico dell'anziano: "Sua cognata mi ha detto che era uscito per comprare dei sonniferi, Egidio non dormiva da due giorni".

La dinamica dell'incidente è stata intanto ricostruita dalla Polizia Stradale di Novara Est, cui spetta la competenza della vigilanza nella tratta di circa 125 chilometri dell'A4 Torino - Milano. Sono circa le 11 di domenica quando la Peugeot 206 Station Wagon guidata da Ceriano e proveniente da Milano, fa inversione di marcia prima di pagare all'uscita del casello di Arluno, rimettendosi in autostrada ma contromano sulla corsia di sorpasso. A quell'ora non c'era molto traffico e la vettura ha potuto percorrere circa sette chilometri prima dell'impatto, il cui bilancio delle vittime poteva essere persino più drammatico. Sembra che l'82enne avesse creduto, per tutto quel tempo, di percorrere una corsia dedicata alla marcia lenta. L'illusione svanisce in un attimo quando, dopo che alcune vetture riescono ad evitare l'auto dell'anziano, si consuma lo scontro frontale. L'inevitabile. L'epilogo si fa tragedia nei pressi del casello di Marcallo Mesero, in territorio lombardo, ma poco distante dal confine con il Piemonte: a bordo dell'automobile che procedeva nella giusta direzione vi erano quattro persone, tutte residenti a Novara, vicini di casa. Il 52enne Mario Paglino e il 55enne Gianni Grossi, compagni nella vita e nel lavoro, che nel 1999 avevano fondato insieme la società Magia2000. I loro nomi sono noti nel mondo dei giocattoli perché l'azienda, che spesso collabora con la Mattel, si occupa di creare Barbie costumizzate, una delle quali è stata venduta nel 2015 in un'asta di beneficenza a 15mila euro. I due si trovavano insieme al 37enne Amodio Valerio Giurni, impiegato di banca originario di Potenza, e alla moglie Silvia Moramarco, di un anno più giovane, originaria del trentino. È lei l'unica sopravvissuta allo schianto dell'A4. La 37enne, ricoverata al Niguarda di Milano, versa in gravissime condizioni e in queste ore sta lottando tra la vita e la morte. Quando domenica è arrivata in ospedale presentava numerose fratture e traumi e già nella serata stessa è stata sottoposta ad un intervento chirurgico. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi, emerge solo che si trova intubata e che saranno necessari altri interventi a causa delle ferite multiple. Ma sulle strade dell'esodo estivo si è assistita ad una vera e propria strage, da Nord a Sud. A Mola di Bari una donna al sesto mese di gravidanza è morta dopo uno scontro tra l'auto che guidava e un van.

Lo schianto a poche ore di distanza dall'investimento di Giusy Lucente, travolta mentre soccorreva una ragazza sulla tangenziale di Bari. A Catanzaro, invece, in un incidente hanno perso la vita padre e figlia di appena 7 anni. Stesso destino per un motociclista di 36 anni che, dopo uno scontro con una vettura, ha perso la vita a Latisana, vicino Udine.

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