Italia e Svizzera hanno raggiunto finalmente un accordo sull'imposizione dei lavoratori frontalieri, insieme con un protocollo che modifica le relative disposizioni della Convenzione contro le doppie imposizioni.Il testo relativo ai nostri connazionali che attraversano il confine per lavorare sul suolo elvetico concretizza uno dei principali impegni assunti dai due Stati nella «roadmap» stilata lo scorso febbraio.Il nuovo accordo, che sostituirà quello del 1974, tuttavia non è stato ancora firmato da parte di entrambi i governi né approvato dai rispettivi parlamenti. L'intesa, informa una nota, «è stata parafata dai negoziatori di entrambi gli Stati a Berna e a Roma». Ecco i principali elementi del «negoziato», fondato sul principio di reciprocità. Innanzitutto si fornisce una definizione di aree di frontiera che, per quanto riguarda la Svizzera, individua i Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese e, nel caso dell'Italia, le Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano. Viene quindi specificata una definizione di frontalieri al fine dell'applicazione dell'accordo in questione. Questa comprenderà i lavoratori stranieri che vivono nei comuni i cui territori ricadono, per intero o parzialmente, in una fascia di 20 chilometri dal confine e che, in via di principio, ritornano quotidianamente nel proprio Paese di residenza. Per quanto riguarda l'imposizione fiscale, lo Stato in cui viene svolta l'attività lavorativa imporrà sul reddito da lavoro dipendente fino al 70% dell'imposta risultante dall'applicazione delle imposte ordinarie sui redditi delle persone fisiche.La Nazione di residenza applicherà le proprie imposte sui redditi delle persone fisiche ed eliminerà la doppia imposizione; sarà effettuato uno scambio di informazioni in formato elettronico relativo ai redditi da lavoro dipendente. Ogni cinque anni il «patto» sarà, poi, sottoposto a riesame da parte delle due nazioni. Con riferimento a Campione d'Italia, nostra enclave in terra elvetica, i due Paesi hanno convenuto di istituire un Comitato Congiunto al fine di negoziare una soluzione complessiva sulle questioni fiscali e non. Le due parti hanno inoltre esaminato una serie di possibili soluzioni pragmatiche sulle questioni di fiscalità indiretta.Nei prossimi mesi, con l'obiettivo di trovare una soluzione entro l'estate 2016, i negoziati proseguiranno su due possibili soluzioni: un rimborso forfetario e un contingente limitato ad valorem di merci tracciabile non assoggettato ad imposizione indiretta (IVA, accise e diritti doganali prelevati dalla dogana).
Infine , il nostro Paese si è impegnato a potenziare, in stretta collaborazione con la Svizzera, i collegamenti e le infrastrutture di trasporto che servono le zone di confine, per ridurre le congestioni nel traffico locale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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