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Lascia il segretario Fabrice Leggeri: cosa succede a Frontex

Si dimette il segretario dell'agenzia europea per il controllo delle frontiere. Esultano Ong e i gruppi parlamentari di sinistra

Lascia il segretario Fabrice Leggeri: cosa succede a Frontex

Lascia il posto Fabrice Leggeri, numero uno fino a oggi di Frontex, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere. Le sue dimissioni, ufficializzate poche ore fa, stanno già facendo brindare molti esponenti di diversi partiti della sinistra europea.

Leggeri infatti era stato più volte criticato per il suo approccio sulla questione immigrazione. Nel dicembre del 2020 una mozione di Verdi e Socialisti e Democratici all'europarlamento aveva come oggetto la richiesta di dimissioni di Leggeri, reo secondo i deputati di aver autorizzato respingimenti indiscriminati e illegali durante la crisi migratoria tra Grecia e Turchia.

Ma oggi il segretario di Frontex ha deciso di lasciare per altri motivi. Ci sarebbe a suo carico infatti un rapporto dell'Olaf, l'ufficio europeo anti fronde. “Sulla gestione dell'agenzia Frontex – ha dichiarato il portavoce della Commissione Europea Eric Mamer – c'è ora un rapporto dell'Olaf che riguarda anche l'operato di una persona, il direttore Fabrice Leggeri, che ha potuto fare i suoi commenti e che, sulla base del rapporto, ha annunciato che rimette il mandato nelle mani del consiglio di gestione dell'agenzia”.

“Non posso fare altri commenti – ha poi proseguito Eric Mamer – perché il board di Frontex è ancora riunito”. Una cosa importante però il portavoce della commissione l'ha detta. E cioè che “ciò che realmente conta è l’istituzione, tutti serviamo le istituzioni, ma sono le istituzioni che adempiono ai mandati che vengono loro dati, non solo attraverso un individuo specifico”.

Vale a dire che anche se Leggeri si è dimesso, Frontex andrà avanti e verrà gestita da altri. Un fatto non assolutamente scontato e non a caso sottolineato da Mamer. Perché in queste ore c'è chi spinge per una definitiva chiusura di Frontex, così come chiesto già da diversi mesi.

Le reazioni

Ad esempio l'Ong Sea Watch ha subito commentato su Twitter a favore della fine definitiva dell'agenzia. “Leggiamo che Fabrice Leggeri si sarebbe dimesso dalla direzione di Frontex – recita il testo del messaggio – Anni di violazioni dei diritti umani non si cancellano, Leggeri e Frontex devono risponderne davanti alla giustizia. Frontex non va riformata, va abolita”.

"Io esprimo soddisfazione per le dimissioni di Fabrice Leggeri – ha dichiarato l'europarlamentare del Pd, Brando Benifei – in quanto da tempo chiediamo le sue dimissioni. Lui si è dimostrato più volte reticente nel rispondere alle molteplici problematiche”.

Il gruppo di Socialisti e Democratici a Strasburgo ha rivendicato di essere stato il primo ad aver richiesto le sue dimissioni, rimarcando poi come il mandato di Leggeri sarebbe stato contrario agli interessi dell'Europa. Al momento sembra però lontana una chiusura di Frontex. Nell'ottobre scorso al contrario l'agenzia è stata potenziata, anche alla luce della crisi migratoria lungo i confini tra Polonia e Bielorussia. Proprio i Paesi dell'est hanno spesso appoggiato Leggeri e potrebbero avere un certo peso nella nomina del suo successore.

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