Tre ex dirigenti di Tepco, la società che gestiva l'impianto di Fukushima, sono stati assolti da un tribunale di Tokyo nel processo che li vedeva coinvolti nell'ambito dell'incidente nucleare dell'11 marzo del 2011 seguito al terremoto di magnitudo 9 che colpì il Paese. Ne ha dato notizia la tv Nhk. In seguito alla scossa, si verificarono fusioni in tre dei sei reattori dell'impianto gestito dalla Tokyo Electric Power Company, provocando una fuga radioattiva di grandi proporzioni, l'incidente nucleare più significativo dal disastro di Cernobyl del 26 aprile 1986 .
L'ex presidente Tsunehisa Katsumata, 77 anni, e i vice presidenti Sakae Muto, 66, e Ichiro Takekuro, 71, erano stati incriminati con l'accusa di non aver attuato le contromisure richieste dopo lo tsunami, causando per questo la morte di 44 persone. Al termine del processo iniziato nel giugno del 2017, i giudici non hanno ritenuto i tre colpevoli di negligenza professionale: se condannati, avrebbero rischiato fino a cinque anni di prigione.
Il Disastro nucleare di Fukushima ebbe luogo nella centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi a kuma, nella prefettura di Fukushima, causato principalmente dallo tsunami dopo il terremoto di Thoku l'11 marzo 2011.
Immediatamente dopo il terremoto, i reattori attivi interruppero automaticamente le loro reazioni di fissione sostenute. Tuttavia, lo tsunami distrusse i generatori di emergenza che avrebbero fornito energia per controllare e far funzionare le pompe necessarie per il raffreddamento dei reattori.
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