Funerali di Stato e di popolo "Ci hai insegnato speranza"

Per il presidente del Parlamento Ue i massimi vertici di Italia ed Europa. Il saluto commosso dei familiari

Funerali di Stato e di popolo "Ci hai insegnato speranza"

«Dignità, passione e amore. Buona strada papà e mi raccomando giudizio. Ci hai insegnato che la speranza siamo noi, se non alziamo muri davanti alle diseguaglianze». È tutta nelle parole dei due figli di David Sassoli, Giulio e Livia, l'eredità lasciata dal presidente dell'Europarlamento ed ex giornalista a tutti noi. Un uomo mite, che pur nella sua dimensione politica ha saputo farsi voler bene anche dagli avversari.

Sono stati funerali composti, i suoi, benché etichettati dalla dicitura «di Stato» e partecipati, nella chiesa romana di Santa Maria degli Angeli, dalle più alte cariche, tra le quali il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Mario Draghi, il presidente della Camera Roberto Fico, del Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e molti altri politici, tra i quali la delegazione di FdI composta da Isabella Rauti, Fabio Rampelli e Raffaele Fitto.

A celebrare le esequie il cardinale di Bologna, monsignor Matteo Zuppi, compagno di scuola di Sassoli al liceo Virgilio di Roma, che ha confortato la famiglia durante le ore di dolore.

Il gesuita e politologo padre Occhetta lo ha descritto come un «presidente mite». «Sceglievi parole pacate e calibrate - ha detto in apertura di cerimonia - , le scagliavi come un arciere nel nostro cuore, parole che hanno modellato il nostro Paese e l'Europa, parole che profumano di fraternità».

Molti i visi rigati dalle lacrime di fronte alle parole dei familiari e poi un lungo applauso, all'uscita della bara ricoperta dalla bandiera europea.

«Papà - ha detto il figlio Giulio - ci hai insegnato ad amare e a combattere le ingiustizie. Ci hai insegnato che la fama e la popolarità hanno senso solo se si riescono a fare cose utili, buona strada», mentre la figlia Livia ha letto il discorso che il padre ha voluto fare prima di Natale. Un messaggio di pace e uguaglianza che ha colpito molti.

La moglie Alessandra Vittorini ha ammesso: «Senza te è dura, ma come dicevi nulla è impossibile». «Ci siamo cercati e trovati sui banchi di scuola. In questo tempo lo stare insieme ha fatto i conti con altro e altrove - ha ricordato -. Ti abbiamo sempre diviso e condiviso con altri. Altri luoghi e altri impegni con cui hai costruito con tenacia il tuo modo di essere, di fare, i tuoi valori. Noi siamo stati il tuo punto fermo, ma dividerti e condividerti con altri ha prodotto questa cosa immensa a cui stiamo assistendo in queste ore».

Ha poi parlato del fatto che Sassoli aveva già «capito tutto». Per proseguire: «Questo mi dicevi, quando noi giocavamo a nasconderci la realtà sperando l'impossibile.

È troppo presto, per le tante cose che avevamo ancora da dirci, per il futuro che progettavamo. Ce le diremo ancora quelle cose, penseremo ai progetti e immagineremo il futuro»

Subito dopo la cerimonia, il feretro è stato trasferito a Sutri, nel cui cimitero Sassoli ha deciso di farsi tumulare.

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