La stima del Cav per Draghi: "In futuro un ruolo adeguato al suo prestigio"

Berlusconi rivendica la stima da sempre espressa nei confronti dell'ex Bce e della sua professionalità

La stima del Cav per Draghi: "In futuro un ruolo adeguato al suo prestigio"

Silvio Berlusconi è stato intervistato da TeleLombardia nell'ambito della campagna elettorale ormai in conclusione. L'intervista andrà in onda questa sera alle 19.25. L'ex premier ha ribadito la sua stima nei confronti di Mario Draghi, premier uscente e dimissionario: "Io, naturalmente, continuo a essere convinto del grande valore di Draghi, che ho indicato io alla guida prima di Bankitalia e poi della Bce, che ho proposto io per primo come guida del governo di unità nazionale, e che mi auguro abbia anche in futuro un ruolo adeguato alla sua competenza e al suo prestigio".

Parole molto chiare da parte di Silvio Berlusconi che all'ex Bce riconosce che "ha fatto bene a non farsi strumentalizzare. La sinistra, come fa spesso, ci ha provato. Hanno provato addirittura a convincere l'Italia che la responsabilità della caduta di Draghi sia nostra e non sia dei 5 stelle, alleati del Pd, che lo hanno fatto cadere, mentre noi gli abbiamo chiesto di andare avanti fino a fine legislatura". E Silvio Berlusconi ha anche sottolineato come Mario Draghi nelle ultime settimane abbia lanciato messaggi importanti al Paese e alla comunità internazionale, ribadendo a più riprese che "l'Italia è un Paese stabile ed affidabile e lo sarà anche in futuro, chiunque vinca le elezioni". Parole che vengono costantemente contraddette dal Partito democratico, che pure si erge a successore dell'ipotetica "agenda Draghi".

Ed è proprio in relazione al futuro governo di centrodestra, in relazione alla possibile guida di Giorgia Meloni e allo spauracchio di un possibile attacco alla democrazia e al cambiamento degli equilibri internazionali, che Berlusconi ha dichiarato: "Giorgia, come qualunque altro leader del centrodestra fosse chiamato a quel compito, non avrà bisogno dei miei consigli. Sa benissimo che l'Europa e l'Occidente sono il nostro grande, insostituibile punto di riferimento". In merito alla guerra in Russia e al suo possibile coinvolgimento nel processo diplomatico, Silvio Berlusconi ha premesso che "non mi sono offerto di fare nulla" e precisa che "ho solo detto, rispondendo a una domanda, che se mi venisse chiesto di occuparmi di questa vicenda, e se fosse coinvolta anche la signora Merkel, di fronte all'orrore della guerra non mi sottrarrei dal fare un tentativo".

Pur non presentandosi come potenziale mediatore con Vladimir Putin, Silvio Berlusconi ha comunque spiegato: "proverei a ricordare a Putin quello di cui mi ha parlato tante volte, e cioè di quanto fosse importante per lui il rapporto costruttivo con l'Occidente. Quel rapporto che avevamo costruito a Pratica di Mare, quando convinsi lui, il Presidente Bush e tutti i capi dei Paesi della Nato a firmare l'accordo Nato-Russia che poneva fine, dopo oltre 50 anni, alla Guerra fredda". Ma nonostante quell'accordo, con gli ultimi avvenimenti "la Russia si ritrova isolata rispetto alla parte più prospera del pianeta, è spinta tra le braccia degli antichi rivali asiatici della Cina, dieci volte più numerosi per popolazione della Russia e molto più forti economicamente".

E davanti alla guerra, Silvio Berlusconi conclude amaramente: "Faccio sempre più fatica a capire come degli esseri umani possano fare tutto questo ad altri esseri umani. La guerra è davvero la follia delle follie".

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