Gabriele salvato da Facebook Per lui 50 sacche di sangue

Malato di leucemia, ma in ospedale manca lo «zero negativo». L'appello di un amico. E vince la solidarietà

Gabriele salvato da Facebook Per lui 50 sacche di sangue

Questa è una storia che ci riconcilia coi tanto vituperati social. Quegli stessi social che, a colpi di hater, hanno spinto qualcuno al suicidio; quegli stessi social che, gremiti di odiatori di professione, usano la tastiera per mitragliare tutto e tutti: spesso senza nessuna vera motivazione. Così, solo per il gusto di vomitare rabbia e seminare disperazione. È il popolo anaffettivo dei troppi Napalm 51 (il personaggio inventato, eppure drammaticamente reale, di Maurizio Crozza). Quanto accaduto ieri a Gabriele D'Angiò, 24 anni, malato di leucemia, è la dimostrazione che il web, se usato in maniera non (a)sociale, può diventare uno strumento prezioso. Di umanità. Di amore. Che - le vite - le salva. Non le spezza.

Gabriele, ricoverato nel reparto ematologia dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dopo l'ultimo ciclo di trattamenti aveva bisogno urgente di una trasfusione. Ma ecco insorgere un problema, una di quelle difficoltà che rappresentano l'elemento di cesura tra destino sfortuna e colpevole malasanità: il suo gruppo sanguigno è 0Rh negativo (l'unico gruppo sanguigno che può ricevere donazioni di sangue solo dallo stesso gruppo) e al Cardarelli di sacche ematiche con l'etichetta 0Rh negativo non ce n'è neppure una. Come ciò possa accadere in uno dei più grandi ospedali italiani, resta un mistero. Ma, quasi a voler compensare la malasorte, arriva l'idea che ci fa far «pace» con l'universo social: un cosmo di clic dove, per fortuna, non orbitano solo di selfie scemi e messaggini idioti.

La dimostrazione che sul pianeta web ci sono anche forme di intelligenza viene infatti da un amico di Gabriele, il quale su Facebook lancia un appello per conto di D'Angiò («Abbiamo urgente bisogno di sangue gruppo 0Rh negativo, chi ci aiuta?»).

Trascorrono poche ore, e la magia di Fb compie il miracolo: per Gabriele si materializzano da mondo virtuale una cinquanta sacche di sangue. Più del necessario per mettere «in sicurezza» la salute di Gabriele. Lui, davanti a tanta solidarietà, ringrazia dalla sua pagina social: «Solitamente si dice che i veri Amici si vedono nel momento del bisogno e che spesso si possono contare sulle dita di una mano. Nulla di più FALSO! Non sono solito pubblicare mie cose sui social, ma con questo post volevo ringraziare di cuore tutti i miei amici. Come molti di voi ormai sanno ieri ho avuto bisogno di una trasfusione di sangue in maniera abbastanza urgente di gruppo 0Rh (il più raro in assoluto, l'unico gruppo che può ricevere solo dal suo stesso tipo) e nel giro di pochi minuti ho trovato le home dei maggiori social network sommersi di messaggi e richieste per cercare un donatore. Non so che dire, davvero. Sono rimasto senza parole... I tantissimi messaggi ricevuti tra ieri ed oggi mi fanno capire che non mi ci vuole una sola mano per contare quelli che effettivamente ci tengono a me e mi vogliono bene, ma ce ne vorrebbero un centinaio!».

E poi: «Volevo semplicemente ringraziare tutti. Un grazie non di educazione o di circostanza, ma un grazie che viene dal cuore. Un grazie che stamattina avrei voluto dire personalmente ad ogni persona che è venuta qui in ospedale per donare il sangue ed a chi nonostante la distanza geografica ha comunque condiviso la notizia per diffonderla. Un grazie ricolmo di lacrime di gioia perché in effetti mi ha fatto capire che mi siete vicini tutti, anche persone che abitano a km di distanza e che non sentivo/vedevo da una vita.

Grazie di vero cuore da un ragazzo 24enne che improvvisamente si è ritrovato con molti più amici di quanto abbia mai immaginato di avere. Vi voglio bene!».

Il 2018, per Gabriele e i suoi amici, non poteva cominciare meglio.

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