"Una grave escalation che minaccia di compromettere il cessate il fuoco", la definisce il Qatar. Che con l'Arabia saudita condanna le "flagranti violazioni dell'occupazione israeliana" e ignora che lo Stato ebraico sostenga di aver risposto al fuoco aperto sui propri soldati. Ma le esternazioni dei due attori mediorientali sono il segnale di tensioni crescenti a Gaza e su Gaza, di timori che si affacciano in questa delicatissima tappa del percorso di pace, nonostante il via libera del Consiglio di Sicurezza dell'Onu alla risoluzione che dà il via alla seconda fase del piano Trump per la Striscia.
Oltre 30 palestinesi, tra cui 25 bambini, sarebbero morti nelle ultime ore nei raid con cui lo Stato ebraico ha deciso di rispondere al fuoco contro i propri militari, da Khan Younis a Gaza City. Hamas nega di aver sparato contro le truppe. Ma sono le giornate fra le più sanguinose da quando il 10 ottobre c'è stato lo stop alle armi. Le vittime sfiorerebbero ormai quota 70mila nella Striscia, secondo fonti islamiste impossibili da verificare. Ed è un continuo rimpallo di accuse. Hamas sostiene che i militari di Tsahal abbiano oltrepassato di 300 metri la linea gialla in cui l'esercito israeliano, come da accordi, si è ritirato. Le Idf (Forze Armate israeliane) diffondono le immagini del tunnel nel sud della Striscia in cui è stato tenuto il corpo del tenente Hadar Goldin, l'ostaggio rimasto per 11 anni a Gaza e il cui corpo è stato restituito la scorsa settimana. In attesa del ritorno degli ultimi 3 rapiti defunti, le Idf riferiscono di un passaggio sotterraneo lungo 7 km, profondo 25 e dotato di ben 80 stanze.
Lo scambio di colpe e fuoco fa temere per i prossimi mesi, nonostante l'ostinazione dell'amministrazione americana per una pace duratura. Nell'ottica di una stabilizzazione, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito l'offerta dell'Italia, pronta ad addestrare con i Carabinieri la futura polizia palestinese in Giordania o Egitto. Quanto alla ricostruzione, secondo il premier palestinese Mohammad Mustafa, "Israele dovrebbe contribuire in modo significativo, se non completo, alla riparazione dei danni e agli sforzi di ricostruzione" della Striscia. Alta resta anche la tensione in Cisgiordania, dove i soldati delle Idf sono stati attaccati a Nablus e Israele ha iniziato a espropriare oltre 180 ettari di terreni per la "conservazione" di un sito archeologico e ha arrestato 56 palestinesi nella provincia di Hebron. Ma è sulla violenza dei coloni che è intervenuto l'ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee definendola "terrorismo" e spiegando tuttavia che si tratta di una minoranza.
All'Aia, Israele chiede intanto la ricusazione del procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, accusato di aver usato la giustizia per distogliere l'attenzione dalle accuse ai suoi danni di abusi sessuali.