
Pace lontana tra Israele e Hamas, e ancora raid a Gaza. Almeno 10 palestinesi, tra cui sei bambini, sono rimasti uccisi e altri 16 sono stati feriti ieri mattina quando aerei militari israeliani hanno bombardato un punto di distribuzione dell'acqua nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia centrale. Ramadan Nassar, un testimone, ha raccontato che circa 20 ragazzini e 14 adulti erano in fila ieri mattina per fare rifornimento d'acqua. Quando è avvenuto l'attacco, tutti sono corsi via e alcuni, compresi quelli gravemente feriti, sono caduti a terra. Ha poi aggiunto che i palestinesi percorrono a piedi circa due chilometri per prendere l'acqua. L'Idf si è subito difesa, anche se ha ammesso di aver colpito i civili per un "errore tecnico": "Stamattina è stata effettuata un'offensiva contro un terrorista operativo della Jihad Islamica nella Striscia centrale. A causa di un malfunzionamento tecnico del proiettile, questo ha colpito a decine di metri di distanza dall'obiettivo designato". Tsahal ha poi chiarito che "l'incidente è sotto inchiesta" e ha promesso "ogni sforzo per ridurre al minimo i danni ai civili non coinvolti". Ma la conta dei morti non finisce qui. Secondo fonti palestinesi, l'agenzia Wafa, almeno 12 civili sono stati uccisi dopo che aerei militari israeliani hanno colpito un affollato mercato nel centro di Gaza City. In totale 139 palestinesi hanno perso la vita e altri 425 sono rimasti feriti negli attacchi messi a segno dalle forze dello Stato ebraico nelle ultime 24 ore nella Striscia. A diffondere il dato è il ministero della Sanità dell'enclave. È salito invece ad almeno 110 il numero dei deceduti nelle incursioni di Tel Aviv di sabato, questa volta secondo fonti mediche di Al Jazeera.
Qualcosa però si muove. Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione di sicurezza ristretta alle 21 di ieri sera, al fine di discutere il cessate il fuoco e i negoziati per la liberazione degli ostaggi in corso a Doha. L'incontro dovrebbe avere come focus una nuova proposta di ridispiegamento delle forze dell'Idf a Gaza la cui attuale conformazione è causa principale dell'attuale impasse nei colloqui. "Cosa vuole Hamas? Vuole rimanere a Gaza. Vuole che ce ne andiamo, così può riarmarsi, così può attaccarci ancora e ancora. Non lo accetterò", ha tuonato Bibi, in un video su X, e ha aggiunto che farà "di tutto per riportare a casa i nostri ostaggi". In più il premier, definisce "manipolati" i sondaggi a sostegno dell'intesa, e ha spiegato che Israele "ha accettato l'accordo ma Hamas l'ha rifiutato". "Dobbiamo insistere sul rilascio dei sequestrati e sulla distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per lo Stato ebraico. Non rinuncio a nessuno di questi obiettivi". Netanyahu ha chiamato anche i falchi Ben Gvir e Smotrich per discutere dell'eventuale patto. I due sono contrari alla fine della guerra nella Striscia e in caso di accordo tra Israele e Hamas hanno minacciato le dimissioni. Il lavorio diplomatico è incessante.
L'imprenditore palestinese-americano e mediatore Bishara Bahbah ha rivelato che ieri Donald Trump aveva in programma una telefonata con l'emiro del Qatar, Tamim al Thani. Fulcro della discussione è proprio lo stallo nelle trattative.