No all'«indifferenza», ad «attenuanti e mistificazioni» per chi usa armi chimiche, vietate da «convenzioni internazionali e numerose risoluzioni dell'Onu». Il bombardamento in Siria ordinato da Donald Trump «è una risposta motivata a un crimine di guerra». Si schiera con il presidente degli Stati Uniti Paolo Gentiloni e indica nel regime di Bashar al-Assad il «responsabile» della strage di Idlib. «Le immagini di morte e sofferenza viste nei giorni scorsi - dice - sono immagini che non possiamo accettare».
Nella notte il presidente del Consiglio ha scoperto il raid aereo americano sulla base di Shayrat, da dove per il Pentagono è partito l'attacco con il gas contro i civili. Trump ha chiesto al «mondo civile» di stare dalla sua parte e Gentiloni, dopo essersi consultato con Angela Merkel e Francois Hollande, raccoglie l'invito. Parla di un «impegno comune perché l'Europa contribuisca nella direzione della ripresa del negoziato».
Gli fa eco Matteo Renzi da Firenze, sottolineando che la posizione del Pd è quella espressa da Gentiloni. «L'Europa -aggiunge-deve uscire dal letargo e far sentire la sua voce anche sulla Siria. E' importante che russi e americani si parlino, ma serve la voce forte dell'Europa».
Nella sua dichiarazione alla stampa il premier compie qualche equilibrismo, perché il quadro è preoccupante, con la Russia che insorge contro l'«aggressione pretestuosa», seguita dall'Iran. Gentiloni si dice convinto che l'azione degli Usa «possa accelerare le chance di un negoziato politico» per la crisi siriana. Quello che l'Europa auspica, in cui vanno coinvolti «le opposizioni e il regime, sotto l'egida Onu e con un ruolo decisivo e costruttivo della Russia». Nelle stesse ore, l'Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, cerca di accelerare le trattative e il capo dello Stato Sergio Mattarella si prepara a volare a Mosca per incontrare Vladimir Putin.
Mentre già infuriano le polemiche anti Trump, dal M5S alla Lega, il premier informa il consiglio dei ministri. Mdp chiede che venga anche in parlamento e la leader di FdI, Giorgia Meloni, annuncia un'interrogazione per sapere che fonti ha l'esecutivo «per affermare con certezza granitica che c'è stato un bombardamento con armi chimiche,partito da una base aerea controllata da governo siriano».
Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, è il primo a esprimere la posizione del governo. «L'Italia comprende le ragioni di un'azione militare Usa in Siria -dice,- proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonchè quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad». Per lui, la Russia «usi la propria influenza per un reale cessate il fuoco». Sfumature diverse dal Guardasigilli Andrea Orlando. Insiste su una mobilitazione di Ue e comunità internazionale perché «la via della armi rimanga isolata a quell'episodio». «È necessario -dice-tornare al negoziato e alla legalità internazionale».
Arriva intanto la notizia dell'attentato terroristico a Stoccolma.
Il ministro dell'Interno Marco Minniti da Genova ed esprime solidarietà al popolo svedese. Ricorda le stragi di Parigi, Istanbul, Nizza, Berlino. «Abbiamo di fronte - dice- una minaccia terroristica ad alta imprevedibilità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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