D ei cellulari che suonano a vuoto da troppe ore. Un padre preoccupato che non capisce la ragione del silenzio e decide di controllare di persona l'accaduto. Questa la dinamica raccontata dai media tedeschi della tragedia di Arnstein, in Bassa Franconia, dove i corpi senza viti di sei ragazzi sotto i venti anni sono stati trovati in una casetta col giardino utilizzata per una festa, sabato sera, fra amici. A ospitare i propri coetanei sarebbero stati proprio i figli dell'uomo, un ragazzo e una ragazza. Allarmato per l'assenza di notizie, poco prima di mezzogiorno l'uomo si è recato presso la sua casetta nel verde, quella che i suoi figli gli avevano chiesto il permesso di usare per celebrare una festicciola di compleanno. Le casette di legno fra orticelli e alberi da frutta, spesso affittate a un canone simbolico dal locale Comune, sono la passione dei tedeschi, che le utilizzano per passare i fine settimana a contatto con la natura. Nella sua l'uomo ha invece trovato i sei giovani senza vita: a nulla è valso l'allarme che il genitore ha dato ai servizi di soccorso, e i primi medici giunti sul luogo con le ambulanze hanno solo potuto constatare il decesso dei ragazzi. Le cause della morte restano avvolte nel mistero, ovvero, come spiegato ore dopo degli investigatori, «non sono ancora del tutto chiare».
L'unica ipotesi che la procura della vicina Würzburg si è sentita di escludere è quella della violenza, per la mancanza di segni di effrazione o di colluttazione. Le immagini televisive hanno mostrato i poliziotti della scientifica che, coperti dalle loro tute bianche integrali per non inquinare il luogo delle indagini, portavano via scatole di materiale dalla casetta mentre altri poliziotti sigillavano l'area con il nastro bianco e rosso. Difficile dire cosa sia successo, tant'è che la procura competente ha subito fatto sapere che le salme dei sei teenager saranno sottoposte ad autopsia.
Due i principali sospettati: da un lato, la stufetta a legna utilizzata per scaldare l'ambiente occupato dai ragazzi un sabato notte nel bel mezzo dell'inverno bavarese: non è escluso che i fumi della stufa possano aver avvelenato e ucciso i giovani durante il sonno. L'altra ipotesi è quella della droga: i ragazzi, tutti originari dagli attigui distretti di Main-Spessart e di Schweinfurt, potrebbero essere rimasti vittime di qualche cocktail micidiale. L'unica certezza è che un angolo di Baviera è sotto choc. E che, riportano i giornali tedeschi, in attesa di chiarimenti, i parenti delle vittime sono assistiti da alcuni specialisti e dal parroco locale. Il quale ha detto: «Dobbiamo stare vicini alle famiglie delle vittime che sono state private di quanto avevano di più caro al mondo».
Il luogo del ritrovamento dei corpi in poche ore è stato ricoperto da biglietti di cordoglio, poesie, fiori e pupazzi di peluche.Un «giardino della solidarietà» commovente che ha dato ai familiari delle vittime la forza di reagire: «La tragedia è stata enorme, ma la vita deve continuare».
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