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È già allarme tassi sul debito italiano

Giorgetti: "Problema serio". L'Abi: "Regole meno rigide sui mutui"

È già allarme tassi sul debito italiano

L'aggressività della Bce sui tassi d'interesse fa scattare l'allarme su debito pubblico italiano e costi dei mutui. Nei giorni scorsi, infatti, la presidente della banca centrale dell'Eurozona, Christine Lagarde, ha definito «molto probabile» che il 16 marzo l'istituto «aumenterà i tassi di interesse di 50 punti base» al 3,50 per cento. Ma alcuni falchi del board, come l'austriaco Robert Holzmann, sono già in pressione per chiedere rialzi da mezzo punto per ognuna delle quattro riunioni fino a luglio. Intanto, il mercato già stima tassi al 4% entro l'anno.

Ieri, sul tema, è interventuo il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, secondo il quale il rialzo dei tassi «pone problemi seri per chi ha bilanci fortemente indebitati come quello italiano». Il capo del Mef ha ribadito l'impegno a garantire la crescita senza compromettere la sostenibilità del bilancio. I conti in ordine, infatti, sono un imperativo per chi, come l'Italia, ha un debito pubblico che lo scorso anno si è attestato al 144,7% del Pil. Anche in vista della revisione del Patto di stabilità, nell'ambito del quale «verrà chiesto ai Paesi più indebitati, come l'Italia, di garantire una progressiva riduzione del rapporto debito-pil», ha sottolineato Giorgetti.

Da Lagarde, peraltro, è arrivato un appello a banche e governi per mitigare gli impatti di prezzi ancora elevati e rate dei mutui variabili in decisa crescita. Appello a cui risponde l'Associazione bancaria italiana, che si dice pronta a sostenere i debitori, ma chiede flessibilità anche all'Ue, in particolare sulle «rigide» regole dell'Eba, poichè le banche possono sospendere e rinegoziare/allungare i mutui sulla base di rapporti bilaterali entro gli stringenti limiti delle regole europee di vigilanza. Il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, ha sottolineato ieri la necessità di bilanciare i rischi di fare troppo o troppo poco con la politica monetaria, come suggerito dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. E aggiunto che in Italia, più che in altri Paesi europei, ci sono strumenti per «venire incontro alle necessità dei debitori in potenziali situazioni di difficoltà» come « la cosiddetta portabilità dei mutui, cioè la possibilità di surroga del mutuo senza costi per il mutuatario» o il fondo di solidarietà prima casa (cosiddetto fondo Gasparrini) che «permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo fino a 18 mesi in caso di eventi quali perdita posto di lavoro e cassa integrazione».

Infine, la legge di Bilancio per il 2023 ha introdotto l'obbligatorietà per la banca di convertire il mutuo da variabile a fisso in caso di richiesta del proprio cliente.

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