Il gioco delle tre carte Conte-Orlando

Il leader 5s: "Ti sosterremo in Liguria, ma prima di dirlo devo farlo digerire ai miei"

Il gioco delle tre carte Conte-Orlando
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Giuseppe Conte e Andrea Orlando siglano il patto della buvette: via libera all'intesa tra Pd e M5s per le Regionali in Liguria. I grillini «rottamano» Ferruccio Sansa (per il dispiacere del direttore de Il Fatto Marco Travaglio) e appoggeranno la corsa dell'ex ministro della Giustizia verso la presidenza della Regione Liguria. L'accordo è stato raggiunto due giorni fa a Montecitorio. Il Giornale è in grado di ricostruire il contenuto del colloquio riservato intercorso tra Orlando e Conte. Ore 16,15 di mercoledì 7 agosto: l'ex Guardasigilli e il capo dei Cinque stelle si appartano nel corridoio della Camera dei deputati a pochi passi dell'ufficio postale del Parlamento. In Aula è in corso il dibattito sul Dl Carceri: è l'ultima maratona prima della pausa estiva. Conte e Orlando parlano animatamente e si confrontano sul futuro della Liguria. Conte non ha dubbi: «Andrea, il M5s ti sosterrà, con o senza Renzi, per la presidenza della Regione Liguria. Puoi considerare l'accordo fatto». Orlando incassa il sostegno e tende la mano all'alleato: «Hai bisogno di tempo per ufficializzare l'intesa?». Conte è netto: «Sì, dobbiamo far digerire la scelta alla base e ad alcuni dirigenti che sono perplessi sul tuo nome». Il candidato pectore del Pd per la poltrona di governatore non si scompone e accetta le condizioni poste da Conte: «Ok, nessun problema. Continuiamo a dire prima i programmi, il progetto per la Liguria e poi i nomi». Conte è d'accordo: «Perfetto, continuiamo così. Ho bisogno di far passare il messaggio: prima il programma e poi la scelta del candidato». Orlando: «Sono sulla tua linea, informerò Elly della tua richiesta». La conversione prosegue. I due esponenti parlano di tutto: posti in giunta, ingresso in coalizione di Renzi e prossime candidature. Del programma della Liguria nessun cenno. Eppure sia Orlando che Conte si impegnano a continuare con un'altra narrazione: «Prima i programmi e poi i nomi». E soprattutto il capo dei Cinque stelle continuerà a fare melina sulla Liguria. Con un solo obiettivo: tenere tranquilli i suoi. Dimostrare all'esterno di voler tenere testa al Pd. In realtà l'accordo per l'appoggio al candidato Pd Orlando è raggiunto. La conferma arriva dal colloquio intercettato (e raccontato) dal Giornale. I dubbi grillini sulla candidatura di Orlando sono semplicemente bluff. Il patto tra Pd e M5s è chiuso. E con ogni probabilità si aggiungerà anche Matteo Renzi. Conte, nel colloquio con Orlando, ha ricevuto garanzie sui posti in giunta e in un'eventuale amministrazione rossa in Liguria. Mentre Conte e Orlando chiudevano l'accordo nei corridoi di Montecitorio, dal Pd trapelava l'ennesima velina destinata a confondere le acque: «L'ufficializzazione della candidatura del deputato Pd ed ex ministro del Lavoro Andrea Orlando alla presidenza della Regione Liguria per il campo largo M5S-centrosinistra tarderebbe ad arrivare per le difficoltà del M5s.

Il nodo da sciogliere sarebbe che tipo di accordo vuole il M5S in Liguria: un accordo di breve periodo o un accordo di medio-lungo periodo con la garanzia di poter indicare alcuni candidati alle elezioni amministrative in capoluoghi chiave come Genova nel 2027. E' improbabile che M5S e centrosinistra raggiungano un accordo prima di ferragosto». Il classico depistaggio svelato con il patto della buvette.

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