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Giustizia, il M5S diserta incontro col ministro. E scoppia la polemica

Nuove scintille tra i grillini e il governo in materia di riforma della giustizia. Renzi non la prende bene

Giustizia, il M5S diserta incontro col ministro. E scoppia la polemica

Scintille tra il Movimento 5 Stelle e il governo in materia di riforma della giustizia, dopo che il movimento di Beppe Grillo ha disertato l'incontro con il ministro Andrea Orlando. "La riforma della giustizia di Berlusconi", è il titolo del post che campeggia sul blog di Grillo, con la lettera indirizzata dai parlamentari M5S in Commissione Giustizia a Orlando, dopo il no dei pentastellati all’incontro di oggi al dicastero di via Arenula. Il post, in cui i 5 Stelle motivano la loro assenza, è accompagnato da un fotomontaggio: Silvio Berlusconi in doppio petto blu ammanettato dietro le sbarre. I 5 Stelle rimproverano al ministro di non aver risposto alla mail in cui chiedevano, "prima dell’incontro, di conoscere più dettagliatamente i contenuti dello stesso, giacché non siamo disponibili ad una chiacchierata ferragostana sul più ed il meno."Siamo contrari agli incontri di facciata al chiuso delle stanze - incalzano i grillini subito dopo - riteniamo che in Italia la Giustizia necessiti di un impegno serio e trasparente". E subito elencano quelle che considerano le priorità: da "una vera legge anticorruzione" a "una norma che riveda il sistema della prescrizione penale"; ma anche una "seria riforma della giustizia civile" e la riorganizzazione del lavoro nei tribunali. Poi l’affondo molto duro contro il l presidente Renzi: "Ormai parla soltanto di giustizia civile: proviamo un senso di ribrezzo nel constatare che un presidente del Consiglio possa ancora scendere a patti con Berlusconi sulla giustizia".

Il premier Renzi non ha gradito la stoccata dei grillini. E ha risposto a modo suo, rilanciando il tweet di Matteo Orfini, presidente del Pd: "E i grillini rifiutano il confronto sulla riforma della giustizia... coi terroristi bisogna interloquire, ma guai a farlo col governo...". Il riferimento ai terroristi riguarda la necessità del dialogo con gli jihadisti dell’Isis, di cui hanno parlato i parlamentari pentastellati, schierandosi contro (insieme a Sel) l'invio di armi ai curdi per opporsi all'avanzata dell'Isis in Iraq, deciso con un voto dalle commissioni parlamentari Esteri e Difesa.

A stretto giro di posta arriva la risposta dei grillini. "Utilizzare una mediocre boutade (di Orfini!) sul terrorismo per sviare l’attenzione dai problemi veri della giustizia dà il senso di un presidente del Consiglio drammaticamente
povero di argomenti e totalmente privo di sostanza!"
. Così su Facebook Alfonso Bonafede, deputato 5 stelle e vicepresidente della Camera, attacca le parole di Orfini rilanciate da Renzi. E sulla giustizia ribadisce: "Basta compromessi con Berlusconi, basta chiacchiere e incontri di facciata!". Più tardi arriva la precisazione di Palazzo Chigi: il Presidente del Consiglio - che si è limitato a fare un retweet con una affermazione che si può leggere e trascrivere nero su bianco - non ha mai detto che il Movimento Cinque Stelle parla solo con i terroristì.

Molto dura anche la presa di posizione di Luigi Di Maio, vice presidente della Camera in quota Cinque stelle: "Niente lezioni dal compare del noto pregiudicato" è il titolo di un post sul blog di Grillo. "Vorrei dire a Renzi che noi con i terroristi non abbiamo mai avuto a che fare. E non accettiamo lezioni da un presidente del consiglio condannato per danno erariale dalla corte dei conti, che sta facendo le riforme con il condannato in via definitiva per frode fiscale Berlusconi, quello delle cene eleganti con le minorenni".

Il grillino dissidente

"Ma come si può pensare di fare politica uscendo dall’aula, non votando, non partecipando agli incontri? Troppo facile dire sempre no a tutti/o".

L’ex senatore M5S Lorenzo Battista, passato al gruppo Misto dopo l’espulsione dei 5 Stelle, polemizza con un tweet sulla decisione dei grillini di disertare l’incontro con il ministro della giustizia.

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