La "glasnost" spaziale del Pentagono. In rete gli avvistamenti Ufo (desecretati)

Un sito rende consultabili i documenti della Difesa su centinaia di fenomeni anomali non identificati: "Trasparenza necessaria"

La "glasnost" spaziale del Pentagono. In rete gli avvistamenti Ufo (desecretati)
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La parola Ufo non compare mai, forse è ritenuta troppo cinematografica, o troppo impegnativa. Si preferisce parlare di Uap, ovvero di unidentified anomalous phenomena, fenomeni anomali non identificati. Ma la sostanza è la stessa. Il nuovo sito www.aroo.mil rappresenta il primo tentativo del dipartimento della Difesa Usa di rendere consultabili le informazioni desecretate del Pentagono relative ai fenomeni aerei non identificati, inclusi gli Ufo. Una sorta di Spoon River extraterrestre.

Il sito nasce come la pagina ufficiale per le relazioni pubbliche dell'All-domain Anomaly Resolution Office (Aaro), l'ufficio creato nel luglio del 2022 dal Pentagono per mettere ordine nella massa di materiale documentale relativo agli avvistamenti di presunti Ufo. Il sito è ancora in costruzione ed è graficamente accattivante come il necrologio di un commercialista, ma non abbiamo dubbi sul fatto che i nerd appassionati di fantascienza e i complottisti convinti che da qualche parte nel sistema solare esiste una civiltà aliena che ogni tanto tenta di comunicare con noi umili terrestri lo consulteranno avidamente. Naturalmente c'è chi dubita che il Pentagono abbia messo in rete proprio tutti i documenti scritti e audiovisivi disponibili, ma il dipartimento di Stato ha ribadisce l'impegno «alla trasparenza nei confronti del popolo americano in merito al lavoro dell'Aaro».

L'Aaro è nato, spiega il direttore Sean Kirkpatrick, per «migliorare la raccolta dei dati, standardizzare i requisiti delle segnalazioni e mitigare le potenziali minacce alla salute e alla sicurezza portate dagli Uap». Parole che sembrano sminuire la credibilità degli avvistamenti di possibili Ufo ma che certo non scoraggeranno i guardoni della galassia.

In un report già consultabile sul sito, l'Aaro censisce tutti gli avvistamenti avvenuti nel periodo che va dal 1996 a oggi e stila un profilo dell'avvistamento tipico: quello di un oggetto rotondo, grande da uno a quattro metri, bianco o argenteo, traslucido, che vola a un'altezza che va da 10mila a 30mila piedi (da 3mila a 9mila metri), a una velocità che può raggiungere Mach 2 (ma ci sono anche casi di oggetti immobili).

L'Aaro è stata creata dopo che L'ufficio del direttore della National Intelligence ha identificato 144 avvistamenti non identificati dal 2004, numero che è poi schizzato a 500. Si tratta di avvistamenti che non possono essere spiegati come fenomeni naturali o come aerei non registrati e come palloni meteorologici. Naturalmente in questi casi l'immaginazione vola subito oltre l'atmosfera terrestre ma gli astrofisici avvertono che anche quando una spiegazione logica non c'è, quella ultraterrestre resta comunque l'ipotesi più improbabile.

Malgrado ciò la suggestione ha sempre la meglio, alimentato da episodi quali la testimonianza che lo scorso luglio tre ex militari hanno reso a una sottocommissione di supervisione della Camera, in cui si riferiva chiaramente di extraterrestri, di insabbiamenti governativi e di un programma federale multidecennale e segreto per il recupero di astronavi precipitate.

Una circostanza che il Pentagono ha smentito recisamente ma che non ha impedito a quattro deputati (tre repubblicani e un dem) di scrivere al presidente della Camera Kevin McCarthy per invocare una commissione d'inchiesta. Non ci libereremo facilmente dei marziani.

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