Ponte crollato a Genova

Il governo ora punta il dito: ​"È colpa di Autostrade per l'Italia"

Caccia al colpevole del crollo del Ponte Morandi. Di Maio: "Ritirare la concessione a Autostrade". E Toninelli: "Via i vertici"

Il governo ora punta il dito: ​"È colpa di Autostrade per l'Italia"

È partita la caccia al colpevole. All'indomani del drammatico crollo del ponte Morandi sulla A10 (guarda il video), il governo punta il ditro contro Autostrade per l'Italia. L'accusa è pesantissima. "Si poteva evitare - tuona il vice premier Luigi Di Maio ai microfoni di Radio Radicale - basta guardare le condizioni visibili a tutti di quel ponte per capire che la manutenzione non è stata fatta. Non è stata una fatalità". E emette la sentenza: "I responsabili hanno un nome e cognome, e sono Autostrade per l'Italia". Da qui la richiesta di ritirare tutte le concessioni. Un diktat rafforzato dal ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli che, dalla sua pagina Facebook, parla di "ecatombe" e chiede ai vertici della società di dimettersi.

La strage di ieri ha riportato a galla tutti quegli allarmi che per anni sono rimasti inascoltati. E ora parte la caccia al colpevole. Per il governo Conte i responsabili hanno un nome e cognome, e siedono ai vertici della società Autostrade per l'Italia. "Per anni si è detto che fare gestire ai privati sarebbero state gestite meglio che Stato - accusa Di Maio - oggi così abbiamo uno dei più grandi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza e non c'era niente che facesse immaginare il crollo". Quindi, intervistato da Radio Radicale, accusa apertamente Autostrade per l'Italia di non aver fatto la manutenzione necessaria a evitare la catastrofe: "Incassa i pedaggi più alti d'Europa e paghe tasse bassissime peraltro in Lussemburgo". Da qui la pretesa di "ritirare le concessioni e far pagare le multe". Il ministro Toninelli ha già avviato le procedure per il ritiro della concessione e per comminare le multe che potrebbero aggirarsi intorno ai 150 milioni di euro. "Se un privato non è in grado - conclude Di Maio - le gestirà lo Stato".

Toninelli si è messo subito al lavoro per stendere il piano per la ricostruzione del ponte Morandi e la manutenzione dell'intera autostrada. Per quanto riguarda Genova, verrà usato il Fondo Emergenze della Protezione civile per ripristinare la viabilità ordinaria, prendendo in considerazione anche la possibilità di prolungare fino a Voltri la "Strada a mare". Per la ricostruzione del ponte Morandi, invece, saranno usate le risorse del Piano economico e finanziario di Autostrade e altre risorse non impegnate e prese da due fondi dedicati in parte a interventi infrastrutturali. "Ci sarà un vero e proprio piano Marshall per la messa in sicurezza delle nostre infrastrutture, molte delle quali sono state costruite negli anni '60 e '70", assicura Toninelli che, però, ribadiscce la linea grillina di "usare i soldi pubblici per la manutenzione delle arterie vitali del nostro Paese" anziché "sprecarli in mastodontiche opere inutili".

Una stoccata contro quelle grandi opere, come l'Alta Velocità o la Gronda di Ponente, che il Movimento 5 Stelle ha sempre osteggiato cavalcando le proteste dei comitati per il "no".

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