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Governo, Salvini lancia l'allarme: "Rischia ripercussioni per colpa del M5S"

Il leader della Lega teme contraccolpi per l'esecutivo Draghi: "Ci sono tre riforme e si entra nel semestre bianco. Se i 5 Stelle iniziano a farsi i dispetti, è un casino"

Governo, Salvini lancia l'allarme: "Rischia ripercussioni per colpa del M5S"

Il caos totale che sta dilaniando il Movimento 5 Stelle è attenzionato da tutti i partiti, soprattutto da quelli che sostengono il governo guidato da Mario Draghi. Il timore è che le fibrillazioni grilline possano finire per avere gravi ripercussioni sulla stabilità della maggioranza, il cui equilibrio potrebbe essere minato qualora i 5S dovessero decidere di sfilarsi. Ecco perché Matteo Salvini ha già avvertito i compagni di viaggio con cui condivide l'avventura post-Conte: l'esecutivo Draghi rischia grosso a causa delle liti incrociate e del braccio di ferro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo che stanno praticamente spaccando il gruppo pentastellato. "Spero che questo non abbia ripercussioni negative sull'operato del governo", è l'auspicio del leader della Lega.

Il timore di Salvini

I dubbi e le perplessità del numero uno del Carroccio trovano motivazione se si considera che nei prossimi mesi ci saranno tre riforme di grandissima importanza: pubblica amministrazione, fisco e giustizia. Riforme che andranno approvate da un Parlamento che entrerà nel semestre bianco. Questo significa che, qualunque cosa accadrà in Aula, nessuno andrà a casa. Da qui i timori di Salvini: "Se i 5 Stelle iniziano a farsi i dispetti, votandosi contro a scrutinio segreto, è un casino".

Per l'ex ministro dell'Interno, intervistato da La Stampa, quella all'interno del Movimento non è tanto una crisi di ruoli e di persone. La valuta invece come una crisi di valori e di progetti: "La Lega, può piacere o no, ha una sua idea di Paese, dalla famiglia al fisco alle infrastrutture". Dall'altra parte invece i grillini "erano partiti dicendo tutto e ora portano avanti il contrario di tutto". Per questo ritiene evidente che prima o poi "queste due anime verranno al pettine".

La federazione del centrodestra

Proprio perché la stabilità del governo Draghi potrebbe essere minacciata, Salvini ha rilanciato l'idea della federazione del centrodestra. A suo giudizio si tratta di un modo per "garantire a Draghi e al governo che almeno noi siamo compatti". Invece è arrivato un "no" momentaneo all'idea del partito unico del centrodestra lanciata da Silvio Berlusconi: "Non è all’ordine del giorno. Il partito unico non è una cosa che nasce a tavolino o in laboratorio". Salvini per il momento vuole limitarsi a una collaborazione sui temi e perciò proporrà al leader di Forza Italia una carta dei valori condivisi: "Da sottoporre a chi ci sta. Libertà d'impresa, famiglia, innovazione, ambiente".

Tuttavia occorre sottolineare che il leader del partito azzurro ha già messo le cose in chiaro, precisando che non si tratterà in alcun modo di "fusioni a freddo o calate dall'alto". Infatti vi saranno due anni di tempo "per costruire dal basso questo centrodestra unito cominciando con il coordinamento dei gruppi parlamentari".

Sarà dunque "un grande lavoro che coinvolga i militanti, gli eletti e soprattutto l'opinione pubblica di centrodestra, le categorie, donne e uomini della società civile vicini alle idee, ai valori e ai legittimi interessi che noi rappresentiamo".

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