Governo

Il governo si accende sul fumo elettronico

Salvini: "Esagerato il divieto all'aperto". Sgarbi: "Robe da comunisti, noi liberali"

Il governo si accende sul fumo elettronico

L'ipotesi di nuova stretta sul fumo spacca il centrodestra, con esponenti di primo piano del governo impegnati a manifestare più di qualche contrarietà. Alcuni si scagliano contro l'estensione dei divieti alle E-Cig e ai prodotti del tabacco riscaldato. Altri - come Vittorio Sgarbi - tuonano proprio contro il «proibizionismo». Non solo: anche la comunità scientifica si divide, specie sulle sigarette elettroniche e simili, che per molti esperti costituiscono un viatico per smettere di fumare. Partiamo dalla politica. «Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali. Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all'aperto appare esagerato. Voi che dite?», ha scritto su Twitter il leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Sì, perché le nuove norme potrebbero riguardare anche il divieto di fumare (ma anche di «svapare») nei luoghi pubblici, come l'esterno di un bar, i parchi (almeno qualora vi siano donne in stato interessante o bambini)e le fermate dei mezzi pubblici. «Quella del ministro Schillaci - ha dichiarato Vittorio Sgarbi, che è sottosegretario al ministero della Cultura - la trovo una visione dittatoriale e intimidatoria, il centrodestra è un'area di buon senso e questa è una cosa tipica di un regime autoritario e dittatoriale comunista. Se ora Schillaci vuole dare prova di essere comunista benissimo ma io non ci sto». Sgarbi si è augurato che il centrodestra non voti gli eventuali provvedimenti. Il ministro della Salute aveva esposto le sue intenzioni nella presentazione delle linee guida. Ora si tratta di comprendere se quella volontà sarà corroborata o meno attraverso un decreto legge. Si diceva del dibattito scientifico.

Il professor Giovanni Li Volti, ordinario di Biochimica e direttore del CoEHAR dell'Università di Catania, è tra gli accademici più ascoltati dai leghisti (e non solo) in materia di Salute. «I dati condotti nei nostri laboratori del CoEHAR di Catania, confermati in altri sei laboratori nel mondo (USA, Serbia, Oman, Russia, Serbia e Indonesia) e pubblicati su prestigiose riviste scientifiche dimostrano l'assenza di tossicità connessa all'aerosol delle sigarette elettroniche rispetto al fumo di sigaretta convenzionale. Le e-cig sono utili per tutti i fumatori che non possono o non vogliono smettere di fumare da soli», dichiara a IlGiornale.

Della stessa opinione Riccardo Polosa, professore ordinario di medicina interna all'Università di Catania e fondatore del CoEHAR: «Paesi come Gran Bretagna, Giappone, Svezia, Norvegia e Nuova Zelanda, dove esiste da anni una politica sanitaria aperta alla riduzione del rischio, registrano un crollo delle vendite delle sigarette convenzionali e la eradicazione del tabagismo anche tra i giovani. Inoltre, l'FDA statunitense, ha di recente approvato la commercializzazione di questi prodotti sdoganandoli come appropriati per la protezione della salute pubblica». Salvini è tornato sulla questione in serata, in un punto stampa a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna: «La sigaretta elettronica fa meno male di quella normale.

Quindi se c'è qualcosa che fa meno male rispetto alle sigarette normali secondo me non va penalizzato, ma va incentivato», ha dichiarato il vice di Giorgia Meloni al governo.

Commenti