Venezia Deciso lo stop alle navi da crociera davanti a San Marco. La conferma è arrivata ieri da un trionfante tweet del governatore del Veneto, Luca Zaia: «Decisione unanime, navi oltre 40mila t fuori da bacino #SanMarco e canale #Giudecca». Ma Silvio Testa, portavoce del comitato No Grandi Navi, ha subito avvertito: «Se qualcuno vuole trasformare la laguna di Venezia in una Val di Susa, questa è la strada».
Zaia ha scritto il seguito di una telenovela che Enrico Letta aveva sceneggiato nel novembre 2013 per «salvare» Venezia dalle grandi navi. Che, va ricordato, assicurano un giro d'affari di quasi 300 milioni di euro. Anche se i rappresentanti del Comune non gradivano che il dribbling su San Marco fosse assicurato dalla realizzazione del canale Contorta Sant'Angelo, garantendo così l'approdo all'attuale porto piuttosto che dirottare i pachidermi del mare a Marghera. E ieri il Comitatone riunito a Palazzo Chigi ha dato l'accelerazione decisiva a questo progetto, decidendo di far partire da subito la valutazione di impatto ambientale per la realizzazione del canale che suscita l'opposizione del comitato No Grandi Navi e delle associazioni ambientaliste.
«C'è stata una decisione unanime - esulta Zaia al termine della riunione romana - ed è quella di inviare da subito il progetto del canale Contorta Sant'Angelo alla Valutazione di impatto ambientale e di analizzare eventualmente altre proposte. Soprattutto c'è stata unanimità sul fatto che le grandi navi debbano uscire dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca». Oltre a Zaia hanno partecipato, tra gli altri, i ministri Franceschini, Lupi, Galletti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio, il presidente dell'autorità portuale, Paolo Costa, il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, e il vicesindaco di Mira, Roberto Crivellaro. Mancava Venezia. O meglio, Vittorio Zappalorto, commissario del Comune, c'era ma non ha votato. «Non vogliamo allontanare dall'Italia le navi da crociera - ha riassunto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi - Il Comitatone ha dato un'altra risposta chiara e netta su dove si vuole andare». Il più contento era Paolo Costa, che vede accolta la sua idea originaria, quella del canale Contorta Sant'Angelo, appunto, «il solo progetto capace di allontanare le navi da San Marco mantenendo l'eccellenza crocieristica veneziana». Se tutto va come dovrebbe, in 18 mesi il canale potrebbe essere realizzato.
«I tempi sono quelli della burocrazia - ha concluso Zaia - l'obiettivo è che tutte le navi sopra le 40mila tonnellate restino fuori dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca». Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, assicura che il progetto sarà sottoposto a una serissima valutazione. Italia Nostra però liquida la soluzione con una parola: «Vergogna».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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