Dopo poco più di undici mesi dal ritorno alla Casa Bianca, la realtà presenta il conto a Donald Trump. Secondo un nuovo sondaggio di Politico, la metà degli americani ha difficoltà a pagare le bollette, l'assistenza sanitaria, il mutuo e i conti al supermercato. E per il 55% la colpa è della politica economica dell'amministrazione: l'inflazione rimane alta; gli stipendi non tengono il passo; il mercato del lavoro è fermo; il costo medio di un'abitazione si aggira sui 500mila dollari, con mutui trentennali oltre il 6%. Altre rilevazioni recenti lanciano lo stesso messaggio. La "amica" Fox News a novembre certificava che il 76% degli elettori ha una visione negativa dell'economia. Percentuali che fanno crollare inevitabilmente quelle del consenso per il presidente, sprofondato al 36% nei giorni dello shutdown e ora risalito lievemente intorno al 40%.
Numeri che cancellano la retorica della "nuova età dell'oro" promessa da Trump e avvicinano pericolosamente il tycoon alla china ostinatamente intrapresa da Joe Biden, che fino all'ultimo ha continuato a invocare il successo della sua Bidenomics, a dispetto della percezione che ne avevano gli americani. I segnali nelle urne sono evidenti: la vittoria del socialista Zohran Mamdani a New York; quelle dei candidati governatori democratici in New Jersey e Virginia; l'elezione suppletiva per il Congresso a Nashville, in Tennessee, un distretto iper-repubblicano dove Trump prevalse nel 2024 con 22 punti di vantaggio e nel quale il candidato Gop ha ridotto il vantaggio a 9 punti. Non ultima, la vittoria di martedì per la poltrona di sindaco di Miami della democratica Eileen Higgins. I Dem non vincevano dal 1997. Tutte elezioni giocate soprattutto sul tema della "affordability", il costo della vita che schiaccia l'americano medio e che Trump continua a definire una "bufala dei Democratici".
Se il tycoon mantiene ancora salda la sua presa sulla base Maga, minoritaria nel Paese ma fondamentale per vincere le primarie e controllare gli eventuali ribelli repubblicani, i disillusi del sogno trumpiano sono altri: gli elettori indipendenti (ago della bilancia di ogni elezione), i latinos (Miami) e una parte consistente di quella working class che all'ultima tornata presidenziale ha abbandonato il wokismo dei Democratici per andare a formare la nuova "coalition" repubblicana. La Casa Bianca è stata costretta a correre ai ripari. Prima, annullando alcuni dazi sui generi alimentari. Poi, stanziando un fondo di 12 miliardi di dollari per gli agricoltori vittime del braccio di ferro tra Washington e Pechino. Infine, organizzando per Trump un tour del Paese concentrato sui temi economici.
Prima tappa, martedì, in Pennsylvania, Stato chiave per la vittoria 2024 e fondamentale per mantenere il controllo del Congresso nelle elezioni di midterm del prossimo anno. Messaggio: "L'inflazione è colpa di Biden e noi la stiamo riportando sotto controllo". Nel comizio a Mount Pocano, circondato da un pubblico di fedelissimi, Trump ha però derogato dal copione che gli avevano proposto e preferendo cavalcare i suoi cavalli di battaglia: l'immigrazione, gli attacchi razzisti alla deputata democratica di origini somale Ilhan Omar ("viene da un posto di merda"), gli insulti a Biden ("è un figlio di puttana"). Segnali di debolezza che indicano la necessità di individuare un "nemico", all'interno come all'esterno, sul quale scaricare le ansie degli elettori. Su quest'ultimo fronte, almeno in questa fase, non certo la Cina, con la quale gli Usa sono impegnati in un difficile negoziato commerciale nel quale rischiano di soccombere; né la Russia di Vladimir Putin, con la quale la nuova Strategia di Sicurezza Nazionale punta a ripristinare una "stabilità strategica". Piuttosto, avversari deboli, come il Venezuela di Maduro o l'Unione europea, che sul fronte commerciale, come recita uno dei mantra del presidente, "è nata per fottere l'America". Un Continente di "scrocconi" - copyright JD Vance.
E ora, a dispetto del nuovo corso America First ha "aspettative irrealistiche" riguardo alla guerra in Ucraina, è "guidata da leader deboli" e rischia di "perdere la propria civiltà" sotto la spinta delle migrazioni esterne, diventando inaffidabile.