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Green pass, arriva il via libera di Bruxelles. Si parte il 1° luglio ma l'Italia è già in ritardo

Berlusconi: "Uno strumento unico per tornare a viaggiare in sicurezza"

Green pass, arriva il via libera di Bruxelles. Si parte il 1° luglio ma l'Italia è già in ritardo

L'Europa decide sul green pass. L'europarlamento si è espresso ieri sera sull'approvazione definitiva del certificato digitale Covid-19 dei Ventisette, strumento che servirà a facilitare i viaggi all'interno dell'Unione fin quando il Covid non sarà debellato. E i risultati saranno resi noti stamattina. Due i quesiti: uno sul via libera al certificato per agevolare la libera circolazione delle persone durante la pandemia di Covid-19, il cui esito positivo appare scontato, e un secondo che riguarderà i cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti o residenti nel territorio degli Stati membri durante la pandemia.

Di certo ha incassato già un si importante, quello di Silvio Berlusconi: «Ho votato per il Certificato Covid europeo - fa sapere - Dal primo luglio avremo uno strumento unico che ci consentirà di tornare a viaggiare in sicurezza senza più test e lunghe quarantene e che consentirà a tutti i cittadini europei immuni dal virus di programmare le vacanze nel nostro Paese e agli operatori del turismo di rimettersi finalmente in moto a pieno regime».

Intanto gli eurodeputati sono tornati a riunirsi in seduta plenaria (in formato ibrido, con una presenza fisica ridotta per via della situazione epidemiologica e delle restrizioni alla libertà di movimento tuttora in vigore) dopo oltre quindici mesi di assenza. Dopo la probabile approvazione il certificato dovrebbe rendere «l'estate del 2021 diversa da quella del 2020, che è stata un incubo per troppe persone», come fa notare l'eurodeputato spagnolo Juan Fernando Lopez Aguilar (S&D), presidente della commissione Libe, che ha negoziato per il Parlamento il regolamento destinato ad entrare in vigore il prossimo 1° luglio. Lopez Aguilar insiste molto sul valore simbolico del voto di Strasburgo, ovvero «il ritorno in pista di Schengen», l'area europea di libera circolazione delle persone. «Abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per ripristinare Schengen che è in pessima forma».

Il certificato, che sarà un diritto per tutti i cittadini Ue a partire dal primo luglio prossimo, prevede un periodo di sei settimane (molto meno dei mesi richiesti da alcuni governi) dato agli Stati per adattare la pletora di certificati, anche regionali, che sono stati già adeguati agli standard Ue. Il pass attesterà l'avvenuta vaccinazione completa (con validità a partire da 14 giorni dopo l'ultima dose), la guarigione dalla Covid-19 (fa fede il tampone positivo, dopo l'11° giorno per 180 giorni) e l'esito negativo di un test (che avrà un valore di 72 ore per il molecolare e di 48 ore per il rapido). Quando il regolamento entrerà in vigore «tutti gli Stati membri - sottolinea Lopez Aguilar - saranno vincolati dalla stessa legge Ue». Certo, «sta agli Stati membri rispettare il regolamento: dovranno mettere in piedi l'infrastruttura per il pass entro il 1° luglio. Vigileremo».

L'Italia non è tra i Paesi che già dispongono di green pass (tra i quali due concorrenti diretti nel settore turistico come Gracia e Spagna), ma il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia vorrebbe addirittura anticipare il termine del 1° luglio.

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